Il premier Letta: servono gli Stati Uniti d'Europa
L'Europa così com’è non basta più. Non basta l’unione monetaria, ma servono gli Stati
Uniti d'Europa. La sorte dell’Italia e quella dell’Europa sono legate. Questi alcuni
dei passaggi degli interventi del premier Enrico Letta al Senato e alla Camera, in
vista del vertice europeo straordinario di oggi a Bruxelles. Il servizio di Amedeo
Lomonaco:
Non un vertice
di routine, ma atti concreti. Al Consiglio europeo di fine giugno - ha detto il premier
Letta a Montecitorio - bisogna riconoscere spazi di azione nelle finanze pubbliche
nazionali perché gli Stati membri “possano investire risorse adeguate nelle politiche
attive del lavoro, nella riduzione delle tasse sul lavoro e nella creazione di nuovi
posti per i giovani”. Non è “realistico e ragionevole” – ha aggiunto Letta - pensare
di poter rinegoziare i trattati dell’Unione Europea. Ma A questi si possono affiancare
"le politiche per la crescita”. L’Unione Europea – aveva affermato in precedenza il
presidente del Consiglio al Senato - deve far seguire alle parole i fatti, “investendo
per politiche di crescita e lavoro la stessa energia messa per il rigore”. Slitta
intanto il confronto, in Giunta delle elezioni, sull'ineleggibilità di Silvio Berlusconi,
che il Movimento cinque stelle ha annunciato di voler porre subito all'ordine del
giorno. La composizione dell'organismo del Senato, prevista per oggi, è stata infatti
rinviata alla settimana prossima. Alla base della decisione, la necessità di trovare
un accordo fra le forze di maggioranza, che hanno chiesto in extremis il rinvio della
seduta.