Colombia: assegnati 2 milioni di ettari ai "campesinos" senza terra
Dall’agosto 2010 due milioni di ettari di terre in Colombia sono stati assegnati dal
governo a 57.450 ‘campesinos’, comunità indigene e afrodiscendenti. Un risultato possibile
– ha detto il presidente Juan Manuel Santos – grazie agli sforzi per sradicare la
povertà dalle aree rurali, uniti agli strumenti forniti da una legge ‘ad hoc’ che
prevede la restituzione delle terre alle vittime di spostamenti forzati per mano dei
gruppi armati. Santos - riferisce l'agenzia Misna - ha parlato nel fine-settimana
durante una cerimonia pubblica in cui ha consegnato titoli di proprietà di lotti situati
nel comune di Pacho, nel centro del Paese, sequestrati al defunto narcotrafficante
Gonzalo Rodríguez Gacha, alias “El Mexicano”, principale socio di Pablo Escobar nel
disciolto cartello della droga di Medellín. Nella stessa occasione ha anche confermato
le dimissioni del ministro dell’Agricoltura, Juan Camilo Restrepo, senza tuttavia
renderne pubblici i motivi. In Colombia, il 52% delle terre è in mano all’1,15% della
popolazione, secondo il rapporto sullo sviluppo umano stilato nel 2011 dal Programma
dell’Onu per lo sviluppo (Unpd). Allo stesso tempo, il Paese sudamericano registra
oltre 3,7 milioni di ‘desplazados’ (sfollati con la forza), un numero fra i più alti
al mondo, a causa di un conflitto che perdura da quasi mezzo secolo. Il problema della
terra è il primo dei cinque punti dell’agenda dello storico processo di pace fra il
governo di Santos e le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), ospitato
a Cuba. (R.P.)