2013-05-21 08:16:00

Colombia: assegnati 2 milioni di ettari ai "campesinos" senza terra


Dall’agosto 2010 due milioni di ettari di terre in Colombia sono stati assegnati dal governo a 57.450 ‘campesinos’, comunità indigene e afrodiscendenti. Un risultato possibile – ha detto il presidente Juan Manuel Santos – grazie agli sforzi per sradicare la povertà dalle aree rurali, uniti agli strumenti forniti da una legge ‘ad hoc’ che prevede la restituzione delle terre alle vittime di spostamenti forzati per mano dei gruppi armati. Santos - riferisce l'agenzia Misna - ha parlato nel fine-settimana durante una cerimonia pubblica in cui ha consegnato titoli di proprietà di lotti situati nel comune di Pacho, nel centro del Paese, sequestrati al defunto narcotrafficante Gonzalo Rodríguez Gacha, alias “El Mexicano”, principale socio di Pablo Escobar nel disciolto cartello della droga di Medellín. Nella stessa occasione ha anche confermato le dimissioni del ministro dell’Agricoltura, Juan Camilo Restrepo, senza tuttavia renderne pubblici i motivi. In Colombia, il 52% delle terre è in mano all’1,15% della popolazione, secondo il rapporto sullo sviluppo umano stilato nel 2011 dal Programma dell’Onu per lo sviluppo (Unpd). Allo stesso tempo, il Paese sudamericano registra oltre 3,7 milioni di ‘desplazados’ (sfollati con la forza), un numero fra i più alti al mondo, a causa di un conflitto che perdura da quasi mezzo secolo. Il problema della terra è il primo dei cinque punti dell’agenda dello storico processo di pace fra il governo di Santos e le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), ospitato a Cuba. (R.P.)







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