Italia. Il card. Bagnasco: non perdere tempo, politica pensi al Paese senza distrazioni
Pensare alla gente, senza populismi inconcludenti e dannosi. Questo l’appello che
il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, rivolge alla classe politica nella
sua prolusione per l’assemblea della Conferenza episcopale, che si è aperta ieri in
Vaticano. Il porporato mette in luce la necessità di pensare al lavoro, difendere
la famiglia fondata sull’unione tra uomo e donna. Un pensiero poi per i vescovi ortodossi
rapiti in Siria e al giornalista Domenico Quirico, ancora disperso, affinché tornino
in libertà. Alessandro Guarasci:
Non si può perdere
tempo, perché qualsiasi intoppo, nella situazione attuale del Paese, rimarrà scritto
nella storia. Insomma, non si può disperdere il duro cammino fatto dagli italiani.
Il cardinale Angelo Bagnasco:
“Dopo il responso delle urne, i cittadini
hanno il diritto che quanti sono stati investiti di responsabilità e onore per servire
il Paese pensino al Paese senza distrazioni, tattiche o strategiche che siano”.
D'altronde,
l’esempio c’è visto che, dice il porporato, “in questi giorni abbiamo visto, ad alti
livelli, gesti e disponibilità esemplari che devono ispirare tutti”. Il lavoro rimane
un’emergenza, una “lama dolorosa nella carne della gente”, ma non sia troppo invasivo:
"È
del tutto evidente che il lavoro domenicale impedisce che la famiglia si ritrovi unita
in un tempo disteso e comune da dedicare a se stessa, agli altri e, se credente, a
Dio e alla comunità cristiana".
E poi la famiglia, che va tutelata di più,
favorendo la natalità, contrastando la povertà, perché demolirla “è un crimine. Ma
allo stesso tempo tutelando il diritto dei genitori a educare i figli secondo le proprie
convinzioni. Netto "no" poi a una visione individualistica della società, all’eutanasia,
al suicidio assistito, alla violenza sulle donne. E in attesa dell’incontro con Papa
Francesco, i vescovi italiani gli assicurano piena vicinanza.