I vescovi africani ed europei chiedono all'Ue maggiore trasparenza finanziaria
“La sfida di mettere in atto le riforme strutturali necessarie per contrastare l'evasione
fiscale e l'opacità del sistema finanziario è urgente” afferma una lettera aperta
firmata da mons. Gabriel Mbilingi, arcivescovo di Lubango, presidente della Conferenza
episcopale di Angola e Săo Tomé e vice presidente del Secam (Simposio delle Conferenze
episcopali di Africa e Madagascar), e da mons. Ludwig Schwarz, vescovo di Linz, in
Austria, in occasione della riunione di domani, 22 maggio, a Bruxelles del Consiglio
dell’Unione Europa dedicato tra l’altro ad una più giusta tassazione ed alla lotta
all’evasione fiscale. Il documento, inviato all’agenzia Fides, sottolinea che “ogni
anno, i Paesi di tutto il mondo perdono miliardi di potenziali entrate, con una media
annuale di denaro illecitamente portato all’estero dai Paesi in via di sviluppo che
va da 725 a 810 miliardi”. Ricordando i precedenti impegni presi del Consiglio dell’Unione
Europea per combattere il trasferimento illecito di denaro da un Paese all’altro,
i due vescovi auspicano che siano adottati provvedimenti concreti in questo campo.
Tra questi vi sono: la creazione di un standard internazionale per lo scambio automatico
di informazioni finanziarie anche al di fuori dell’UE; la creazione di registri bancari
nazionali e regionali facilmente accessibili alle autorità fiscali e giudiziarie;
l’imposizione alle società che ricevono sussidi o contratti pubblici, rigide norme
di trasparenza; il rafforzamento delle norme contro le frodi fiscali e i flussi finanziari
illegali. (R.P.)