Papa Francesco ad Angela Merkel: il mondo ha bisogno di un'Europa forte e giusta
Ieri mattina, Papa Francesco ha ricevuto, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il cancelliere
federale tedesco Angela Merkel, che poi ha incontrato mons. Dominique Mamberti, segretario
per i Rapporti con gli Stati. “Durante i cordiali colloqui – riferisce un comunicato
della Sala Stampa vaticana - è stata ricordata la lunga storia dei rapporti che intercorrono
tra la Santa Sede e la Germania, soffermandosi su temi di comune interesse, quali
la situazione socio-politica, economica e religiosa in Europa e nel mondo. In particolare,
si è parlato della tutela dei diritti umani, delle persecuzioni nei confronti dei
Cristiani, della libertà religiosa e della collaborazione internazionale per la promozione
della pace. Non è mancato, infine – conclude il comunicato - uno scambio di vedute
sull’Europa quale Comunità di valori e sulla sua responsabilità nel mondo, auspicando
l’impegno di tutte le componenti civili e religiose a favore di uno sviluppo fondato
sulla dignità della persona e ispirato ai principi della sussidiarietà e della solidarietà”.
In
una breve conferenza stampa organizzata in Vaticano, Angela Merkel ha così
commentato per i giornalisti il suo incontro col Papa:
R. - Oggi sono stata
ricevuta da Papa Francesco, ed ho avuto così l’occasione per un colloquio più esteso:
ho compreso questo come una grande gioia ma anche come un riconoscimento ed un onore
per la Germania, e naturalmente ho portato i saluti dalla Germania. Abbiamo parlato
sui temi della globalizzazione e dell’Unione Europea, del ruolo dell’Europa nel mondo;
dal canto mio, ho ribadito ancora una volta che dal mio punto di vista è molto importante
che abbiamo cura e rafforziamo sempre i fondamenti delle nostre società. A ragion
veduta si afferma che la politica da sola non può creare le fondamenta su cui vive
una società, perché noi tutti viviamo dai presupposti che non sono nelle nostre mani.
In questo contesto, credo che la Chiesa cattolica svolga un ruolo centrale. Credo
che Papa Francesco abbia chiarito che nel mondo l’Europa è necessaria, che abbiamo
bisogno di un’Europa forte e giusta. E sotto questo aspetto, il colloquio è stato
per me incoraggiante.
D. – Papa Francesco ha esercitato una critica fondamentale
al potere della finanza, alla mancanza di etica e di controllo anche da parte dello
Stato. Ha detto: “Il denaro deve servire, non governare”. In che misura lei ha fatto
suo questo pensiero, in che misura ha giocato un ruolo nel vostro colloquio odierno?
R.
– Bè, se parlo del rapporto tra globalizzazione e l’opera dei governi, certamente
questo pensiero ha avuto il suo peso: infatti, noi sperimentiamo il fatto che le crisi
sono nate dal fatto che l’economia di mercato sociale non abbia avuto un peso, che
gli Stati non abbiano stabilito delle linee guida ed è proprio per questo che la regolamentazione
dei mercati finanziari rappresenta il nostro problema centrale, il nostro compito
centrale. Facciamo progressi, ma siamo lontani dalla meta, siamo lontani dal poter
dire che non si possa più verificare un deragliamento dalle linee guida dell’economia
di mercato sociale. A questo proposito, questo stesso argomento avrà ancora un ruolo
centrale nel vertice del G-20 che si svolgerà ancora quest’anno. In realtà è così,
che l’economia esiste per servire l’uomo, ma in molti posti, negli anni passati, non
è stato così.
D. – Quali differenze vede tra il Papa emerito Benedetto XVI
e il primo Papa latinoamericano della storia? Lo ha invitato a visitare la Germania?
R.
– Lo avevo invitato a venire in Germania già in occasione dell’inizio di Pontificato,
considerando peraltro che lui era già stato in Germania. Non vorrei dare ai Papi una
classificazione, ma sono veramente felice del fatto che gli incontri con Papa Benedetto
e Papa Francesco siano stati molto buoni. Vedo una continuità nell’aspetto della missionarietà,
nel far prendere coscienza dell’importanza del cristianesimo per le nostre radici
cristiane. Credo che Papa Francesco, con le sue parole così semplici e toccanti, raggiunge
le persone e ci ricorda costantemente che la Chiesa non dev’essere chiusa ma che deve
andare dalle persone e incoraggiarle ad aprirsi al cristianesimo. Anche oggi ho sentito
questo messaggio.