Terra Santa. Caritas Gerusalemme: "Aiutateci a camminare da soli"
“Chiediamo alle Caritas del mondo di aiutarci a camminare da soli. Soffriamo delle
conseguenze dell’occupazione israeliana che ci piega le gambe in ogni ambito di vita.
Vogliamo rialzare la testa e darci da fare per la giustizia e il diritto e per restare
nella nostra terra da uomini liberi”. E’ l’appello che, attraverso l'agenzia Sir,
don Raed Abusahliah, da due mesi nuovo Segretario generale di Caritas Gerusalemme,
lancia per aiutare i cristiani, e non solo loro, “a vivere in Terra Santa”. “From
charity to development, dalla carità allo sviluppo”: è questo, per il segretario generale,
“il piano per il futuro. Se non faremo così resteremo mendicanti con licenza per sempre.
E noi non vogliamo elemosinare per l’eternità”. Al Sir padre Abusahliah racconta l’impegno
della Caritas Gerusalemme a Gaza, nei Territori Palestinesi e a Gerusalemme, denunciando
emergenze quali, povertà, lavoro, droga, mancanza di case e salute. Sullo sfondo l’occupazione
israeliana e l’emigrazione cristiana da arrestare. “Dare lavoro, fornire una casa
e favorire il matrimonio” sono le tre parole chiave che, per il sacerdote, vanno tenute
presenti “se si vuole mantenere la presenza cristiana in Terra Santa”. (R.P.)