2013-05-17 14:53:41

Sri Lanka: quattro anni fa la fine della guerra civile tra cingalesi e tamil


Quattro anni fa, terminava la cruenta guerra civile che per 25 anni ha insanguinato lo Sri Lanka, provocando decine di migliaia di morti. L’esercito della maggioranza cingalese e le milizie della minoranza tamil, che rivendicava diritti civili per la propria etnia, ma anche l’indipendenza del nord dell’isola, si affrontarono duramente, fino a quando un imponente blitz dell’esercito concluse nel sangue il conflitto. Che cosa questa guerra ha rappresentato per lo Sri Lanka? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Marzia Casolari, docente di Storia dell’Asia all’Università di Torino:RealAudioMP3

R. – E’ stata una guerra lacerante, un conflitto violentissimo. Le motivazioni sono motivazioni molto lontane nel tempo: nel 1948, l’isola è diventata indipendente e la maggioranza cingalese ha iniziato una politica sempre più discriminatoria nei confronti della minoranza tamil. Questo è stato rappresentato fondamentalmente da due atti: primo, la legge sulla cittadinanza, che stabiliva che potevano acquisire la cittadinanza cingalese soltanto i tamil in grado di dimostrare di risiedere sull’isola da un certo numero di generazioni. E quindi questa legge discriminava questa parte della popolazione. L’altra legge che ha creato uno sconquasso è stata la legge sulla lingua, che riconosceva come lingua ufficiale soltanto il cingalese. Quindi, per tutta la documentazione amministrativa e burocratica l’unica lingua che si poteva usare era il cingalese. E questo penalizzava molto i tamil di più recente arrivo sull’isola, i quali non parlavano il cingalese in maniera così fluida.

D. – Questioni del genere, sfociate in una guerra così lunga e sanguinosa, possono aver lasciato uno strascico fino ad oggi?

R. – Sì, sicuramente il processo di pacificazione non sarà facile. E’ vero però che forse ciò che aiuta in questo contesto è il carattere della popolazione, perché nonostante questa guerra così cruenta, io credo che la gran parte della popolazione dell’isola sia rimasta sostanzialmente estranea a questi equilibri. Questa contrapposizione armata in realtà ha riguardato molto di più le formazioni politiche e quindi io credo che questo scontro abbia lasciato abbastanza indifferente la popolazione civile: l’ipotesi di una ripresa della contrapposizione armata, l’ipotesi di una ripresa del terrorismo, credo sia piuttosto lontana. E credo che lo Sri Lanka sia destinato a un processo di pacificazione definitiva.







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