2013-05-17 12:26:32

Nigeria: è guerra contro "Boko Haram", la testimonianza di una missionaria


In Nigeria è partita l’offensiva dell’esercito contro la setta fondamentalista "Boko Haram". L'aviazione nigeriana ha compiuto dei raid aerei contro postazioni di “Boko Haram” nel nord-est del Paese causando un numero imprecisato di vittime. L’arcivescovo di Jos, mons. Kaigama, ha espresso perplessità sull’efficacia di questa operazione. Il servizio di Giulio Albanese:RealAudioMP3

L'esercito nigeriano è dunque passato all’attacco con l’intento dichiarato di scovare i famigerati terroristi islamici Boko Haram. I problemi comunque sul tappeto sono tanti, a partire dal fatto che si tratta di una guerra contro cellule eversive che è difficile snidare, in un contesto dove le complicità sul terreno sono tante. A partire proprio dalle amministrazioni locali, alcune delle quali sono antagoniste rispetto al governo centrale di Abuja. E come se non bastasse, anche all’interno dell’esercito nigeriano vi sono forti componenti che non condividono il pugno di ferro contro i terroristi che agiscono ormai da anni, con l’obiettivo di destabilizzare il gigante nigeriano. Va poi ricordato che la contrapposizione tra Nord e Sud ha anche una forte valenza sociale e la mancanza di riforme, da parte dell’esecutivo di Abuja, ha fatto sì che i terroristi riscuotessero simpatie tra i ceti meno abbienti che rappresentano la maggioranza soprattutto nelle aree più depresse del Paese. Sta di fatto che l’affermazione dello Stato di diritto non può prescindere da iniziative politiche che l’attuale leadership non sembra essere in grado di sostenere pe divisioni interne ai palazzi del potere.


Massimiliano Menichetti ha raggiunto telefonicamente in Nigeria una suora missionaria alla quale per ragioni di sicurezza garantiamo l’anonimato:RealAudioMP3

R. – C’è crisi dappertutto. Mischiano politica e religione; hanno ucciso cento poliziotti a Nasarawa, però non si trovano i corpi; lo stesso in tanti altri posti ci sono queste uccisioni e i corpi spariscono. "Boko Haram" ha adottato un’altra strategia, cioè quella di uccidere in questa maniera.

D. – Nel senso che "Boko Haram" ha cambiato: adesso non mette più le bombe, ma uccide le persone e poi le fa sparire?

R. – E’ così. È terribile.

D. – Voi come comunità cristiana che cosa fate in questa situazione? Per la popolazione cosa fate?

R. – La popolazione grida, protesta e noi cerchiamo di incoraggiarla a non avere paura perché è questo che vogliono quelli di "Boko Haram".

D. – Il governo centrale comunque cerca di tenere sotto controllo la situazione …

R. – Il presidente ha detto che tutte le forze devono mettercela tutta, che bisogna stare all’erta e che questa situazione deve finire. Comunque, si parla, si parla… e poi, per esempio, un governatore è scappato da Abuja quando ha visto che ammazzavano ...

D. – Il presidente Jonathan ha intensificato le misure di sicurezza...

R. – Ci sono tanti posti di blocco: ogni cento metri, posti di blocco, controlli e controlli. Non serve a niente, perché alcune nostre suore tornavano dalle vacanze e le hanno fermate proprio al posto di blocco ma quelli non erano poliziotti veri: erano banditi travestiti, perché poliziotti veri non c’erano proprio, quel giorno. Hanno rubato, hanno tolto loro tutto e sono rimaste sulla strada; per fortuna non le hanno toccate, hanno solamente preso tutto ciò che avevano.

D. – Ora è stato rafforzato anche l’esercito…

R. – I soldati sono dappertutto, tutta la Nigeria è piena; l’allarme è per tutta la Nigeria!

D. – Però, non c’è sicurezza…

R. – Non c’è sicurezza, certo, non c’è sicurezza; e non possono fare niente. Solo Dio può mettere fine a tutto questo e far migliorare la situazione. Stiamo pregando lo Spirito Santo, ora, con la Pentecoste – stiamo già alla vigilia – che illumini le menti perché inizi un’era nuova.







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