2013-05-17 13:22:56

Albania: appello dei vescovi per le elezioni del 23 giugno


Un appello a “prendere parte alle elezioni come occasione di partecipazione attiva alla vita pubblica del Paese”. Lo rivolgono i vescovi albanesi “ai cattolici e a tutti gli uomini di buona volontà”, in un messaggio in occasione delle votazioni generali che si svolgeranno nel Paese il 23 giugno. Nel documento i vescovi non rinnegano “i passi importanti compiuti precedentemente”. Tuttavia, osservano, “non possiamo non evidenziare alcuni fenomeni negativi che possono danneggiare pesantemente il processo elettivo in queste votazioni e, quindi, citandoli vogliamo ricordarli a tutti affinché il processo elettorale proceda quanto meglio possibile”. In primo luogo: la “compra-vendita del voto”. In molte zone dell’Albania, denunciano i vescovi, “il voto si vende, si compera o si carpisce con minaccia. Amati fratelli, la compra-vendita del voto è la compra-vendita della libertà”. Per l’episcopato, “oltre al voto comperato un altro grave fenomeno è il voto sotto minaccia, legato soprattutto alla promessa di un posto di lavoro: questa è un’aperta violazione ai diritti dell’uomo e dei lavoratori che con questo lavoro sostengono la propria famiglia”. I vescovi invitano, poi, “le forze politiche e i candidati a fare una campagna elettorale positiva senza abbassarsi a livello di offese, d’insulti, di umiliazioni di carattere personale o familiare come spesse volte si è verificato in questi ultimi anni da parte d’individui o gruppi di persone”. Inoltre, “è più che necessaria un’amministrazione regolare del processo delle elezioni in tutti i suoi singoli passaggi. Negli ultimi tempi, purtroppo, si sono verificate tendenze alla manipolazione in questo processo da parte dei partiti politici”. I presuli sottolineano anche l’importanza di conoscere “i risultati delle votazioni e la loro accettazione da parte di tutte le componenti e il contributo a un processo quanto più democratico per avere un Parlamento e un Governo legittimi ed efficaci. Non dimentichiamo che durante la legislatura che ora si chiude non è stato possibile ottenere lo status di candidato all’Unione europea”. Un “insuccesso”, per l’episcopato, convinto che “il futuro dell’Albania è quello europeo. Quindi la riuscita di questo processo è molto significativo per il futuro”. Ai fedeli, infine, i vescovi ricordano che “il voto deve andare lì dove la coscienza dice e per quei programmi che promuovono i valori umani più elevati: i diritti inviolabili della vita, la famiglia e la morale, pietra fondamentale per una società sana”. (R.P.)







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