Oggi la sospensione dell'Imu. L'Anci: il peso non ricada sui comuni
La maggioranza conferma che oggi in Consiglio dei Ministri arriverà il decreto per
sospendere l’Imu sulla prima casa. Della questione ha discusso anche l’ufficio di
Presidenza dell’Anci, l’associazione dei comuni. Alesssandro Guarasci ha sentito
il presidente Alessandro Cattaneo:
R. - Non
può ricadere sui Comuni il peso, l’onere economico di questa decisione. E questo perché
non saremmo in grado di sopportarlo; perché non avremmo modo di chiudere i bilanci
di questo 2013. E’ comunque incredibile che i Comuni non abbiano ancora oggi - ormai
a giungo - le condizioni del contorno definite per sapere come chiudere i nostri bilanci.
Quindi su questo noi siamo assolutamente molto, molto decisi a fare una battaglia.
Al momento si dovrebbe profilare un rinvio della rata della prima casa, e ai Comuni
- noi lo abbiamo chiesto a gran voce - una anticipazione di cassa per non andare in
crisi con i bilanci. Questo permetterebbe di prendere tempo e di ragionare su come
rivedere nel complesso la tassazione dell’Imu.
D. - Questo vuol dire che bisogna
mettere anche un freno alla tendenza di tutti gli ultimi governi alla riduzione dei
trasferimenti dallo Stato centrale ai Comuni?
R. - Noi ci aspettiamo che non
ci siano assolutamente altri tagli - peraltro tutte le forze parlamentari hanno detto
che la stagione dei tagli ai Comuni deve finire - ci aspettiamo semplicemente e seriamente
degli atteggiamenti conseguenti.
D. - Lei viene dal nord: si aspettava per
esempio - anche per aiutare la produzione - un taglio all’Imu sui capannoni? Insomma
non sarebbe stato bene per l’economia locale?
R. - Rivediamo tutta la tassazione
che c’è sugli immobili. Ribadisco: noi siamo pronti a parlare di Imu nel complesso.
Rivediamola perché nel tempo è andata un po’ ad essere pasticciata e va riordinata.
Questo senz’altro! Quindi all’interno di questa discussione, nel momento in cui il
beneficio lo avranno le attività produttive e da un lato abbiamo trovato anche il
modo di alleggerire le classi più deboli, avremo trovato finalmente l’opportunità
e il modo di aver dato un’eredità positiva a questo Paese. Aggiungo anche che se guardiamo
i conti dello Stato, i famosi 800 miliardi di euro, ci sono delle voci che sono completamente
fuori controllo. Altri comporti dello Stato hanno visto raddoppiare la spesa pubblica
in questi anni. Ecco, è lì che bisogna andare ad invertire la tendenza.