2013-05-15 15:24:33

Papa Francesco: scuola cattolica, realtà preziosa per l’intera società


Papa Francesco ha sottolineato l’importanza del servizio svolto dalla scuola cattolica. Lo ha fatto al termine dell’udienza generale, salutando tutti gli studenti, in particolare quelli delle scuole cattoliche italiane. Ascoltiamo la voce del Papa nel servizio di Massimiliano Menichetti:RealAudioMP3

“La scuola cattolica costituisce una realtà preziosa per l’intera società, soprattutto per il servizio educativo che svolge, in collaborazione con le famiglie, ed è bene che ne sia riconosciuto il ruolo in modo appropriato”.

Papa Francesco ribadisce così la centralità e la ricchezza della scuola cattolica. Una realtà spesso poco conosciuta, a volte addirittura contestata, ma che rappresenta il 24 per cento delle scuole italiane. Don Maurizio Viviani, direttore dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università della Cei:

R. – Siamo tutti particolarmente grati a Papa Francesco per questo significativo affondo sulla scuola cattolica. La scuola cattolica è una scuola per la persona: la scuola punta ad un umanesimo integrale e sviluppa una significativa attenzione alla persona, inclusa la sua dimensione spirituale.

D. – Don Maurizio, cosa vuol dire oggi prendersi cura dei ragazzi, essere educatori e non solo insegnanti?

R. – Significa stare al loro fianco; essere particolarmente attenti a ciò che ci offre il mondo presente, il quale – accanto a molti limiti - offre molte chance, molte opportunità per la crescita dei nostri giovani.

D. – Dunque, la questione educativa è centrale: ci sono famiglie che vorrebbero scegliere queste scuole, ma non possono a causa delle rette; altri dicono che i finanziamenti della scuola paritaria tolgono fondi alla scuola statale. Qual è il quadro?

R. – Da indagini fatte e realizzate in questi ultimi anni si vede come le scuole cattoliche costituiscano una grande risorsa finanziaria anche per lo Stato, in quanto a questo fanno risparmiare una grossa cifra, che è di 6 miliardi di euro. In verità quello che si chiede è di essere particolarmente attenti a chi vorrebbe mettere il proprio figlio nelle scuole paritarie, dando un contributo.

D. – Quindi, in sostanza, di poter scegliere: un contributo che consenta di poter scegliere se mandare il proprio figlio alla scuola statale o alla scuola paritaria di ispirazioni cattolica?

R. – Certo. Quello che c’è in altri Stati vicini: cito la Spagna, la Francia e la Germania.

Uno dei volti della scuola paritaria di ispirazione cattolica è quello dei Salesiani. Don Karim Majidi, direttore dell’Istituto Pio XI di Roma:

R. – Il tratto principale di questa struttura - allineandosi alle scuole salesiane - è il cortile, cioè l’accoglienza, il clima di famiglia. Perciò dal cortile fino in aula, fino al momento in cui si studia, si ricerca e si approfondisce, il clima è quello di famiglie: gli adulti che stanno accanto agli allievi, accanto ai ragazzi, ai figli, che stanno percorrendo un cammino insieme, per formarsi e crescere insieme. Don Bosco dice: “Speriamo che i ragazzi possano diventare dei buoni cristiani e degli onesti cittadini”. Qui dentro c’è tutto, no?

Tra le scuole paritarie d’ispirazioni cattolica non mancano creatività ed ingegno. E’ l’esperienza di alcuni genitori che hanno deciso di associarsi per creare delle cooperative e avviare la sfida di una scuola, tra queste Karis Foundation di Rimini. Claudio Minghetti, il rettore:

R. – Karis Foundation è nata da sette famiglie che, quasi 40 anni fa, guardandosi intorno e cercando uno sbocco per il cammino educativo dei propri figli e non trovando nulla di veramente convincente, hanno preso una decisione: istituire una scuola. Il percorso educativo è la proposta di una ipotesi interpretativa della realtà, di una possibilità di scoperta di significato per sé; proposta in modo chiaro, in modo preciso: quindi la scuola deve avere una sua identità e deve avere una sua proposta educativa. A questo punto scatta la libertà dell’alunno. La proposta deve essere chiara e la libertà dell’alunno deve essere totalmente impegnata a verificarlo e totalmente rispettata. La libertà dell’alunno è sacra, perché ciò che non passa attraverso la libertà della persona – come il Vangelo testimonia continuamente – non viene fatto proprio dalla persona.

Il servizio per l’altro è il cuore della formazione dei gesuiti. Padre Francesco Tata, rettore dell’Istituto Massimo di Roma:

R. – Non si tratta solo di una cura personale e di un’amorevolezza, che è basilare per la vita, ma anche il fornire un metodo di studio, una apertura mentale, una capacità di leggere le idee, le situazione e non essere acritici, ma capaci di cogliere gli aspetti costruttivi. Usando degli slogan: l’educazione ignaziana dovrebbe produrre degli uomini con e per gli altri o essere – si dice - leader nel servizio. Questi sono gli slogan. Cerchiamo di mettere i nostri studenti nelle condizioni di poter assaggiare queste dimensioni e poter vedere che è qualcosa che dà senso alla vita.







All the contents on this site are copyrighted ©.