Papa Francesco: scuola cattolica, realtà preziosa per l’intera società
Papa Francesco ha sottolineato l’importanza del servizio svolto dalla scuola cattolica.
Lo ha fatto al termine dell’udienza generale, salutando tutti gli studenti, in particolare
quelli delle scuole cattoliche italiane. Ascoltiamo la voce del Papa nel servizio
di Massimiliano Menichetti:
“La scuola
cattolica costituisce una realtà preziosa per l’intera società, soprattutto per il
servizio educativo che svolge, in collaborazione con le famiglie, ed è bene che ne
sia riconosciuto il ruolo in modo appropriato”.
Papa Francesco ribadisce
così la centralità e la ricchezza della scuola cattolica. Una realtà spesso poco conosciuta,
a volte addirittura contestata, ma che rappresenta il 24 per cento delle scuole italiane.
Don Maurizio Viviani, direttore dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la
scuola e l’università della Cei:
R. – Siamo tutti particolarmente grati a Papa
Francesco per questo significativo affondo sulla scuola cattolica. La scuola cattolica
è una scuola per la persona: la scuola punta ad un umanesimo integrale e sviluppa
una significativa attenzione alla persona, inclusa la sua dimensione spirituale.
D.
– Don Maurizio, cosa vuol dire oggi prendersi cura dei ragazzi, essere educatori e
non solo insegnanti?
R. – Significa stare al loro fianco; essere particolarmente
attenti a ciò che ci offre il mondo presente, il quale – accanto a molti limiti -
offre molte chance, molte opportunità per la crescita dei nostri giovani.
D.
– Dunque, la questione educativa è centrale: ci sono famiglie che vorrebbero scegliere
queste scuole, ma non possono a causa delle rette; altri dicono che i finanziamenti
della scuola paritaria tolgono fondi alla scuola statale. Qual è il quadro?
R.
– Da indagini fatte e realizzate in questi ultimi anni si vede come le scuole cattoliche
costituiscano una grande risorsa finanziaria anche per lo Stato, in quanto a questo
fanno risparmiare una grossa cifra, che è di 6 miliardi di euro. In verità quello
che si chiede è di essere particolarmente attenti a chi vorrebbe mettere il proprio
figlio nelle scuole paritarie, dando un contributo.
D. – Quindi, in sostanza,
di poter scegliere: un contributo che consenta di poter scegliere se mandare il proprio
figlio alla scuola statale o alla scuola paritaria di ispirazioni cattolica?
R.
– Certo. Quello che c’è in altri Stati vicini: cito la Spagna, la Francia e la Germania.
Uno dei volti della scuola paritaria di ispirazione cattolica è quello dei
Salesiani. Don Karim Majidi, direttore dell’Istituto Pio XI di Roma:
R.
– Il tratto principale di questa struttura - allineandosi alle scuole salesiane -
è il cortile, cioè l’accoglienza, il clima di famiglia. Perciò dal cortile fino in
aula, fino al momento in cui si studia, si ricerca e si approfondisce, il clima è
quello di famiglie: gli adulti che stanno accanto agli allievi, accanto ai ragazzi,
ai figli, che stanno percorrendo un cammino insieme, per formarsi e crescere insieme.
Don Bosco dice: “Speriamo che i ragazzi possano diventare dei buoni cristiani e degli
onesti cittadini”. Qui dentro c’è tutto, no?
Tra le scuole paritarie d’ispirazioni
cattolica non mancano creatività ed ingegno. E’ l’esperienza di alcuni genitori che
hanno deciso di associarsi per creare delle cooperative e avviare la sfida di una
scuola, tra queste Karis Foundation di Rimini. Claudio Minghetti, il rettore:
R.
– Karis Foundation è nata da sette famiglie che, quasi 40 anni fa, guardandosi intorno
e cercando uno sbocco per il cammino educativo dei propri figli e non trovando nulla
di veramente convincente, hanno preso una decisione: istituire una scuola. Il percorso
educativo è la proposta di una ipotesi interpretativa della realtà, di una possibilità
di scoperta di significato per sé; proposta in modo chiaro, in modo preciso: quindi
la scuola deve avere una sua identità e deve avere una sua proposta educativa. A questo
punto scatta la libertà dell’alunno. La proposta deve essere chiara e la libertà dell’alunno
deve essere totalmente impegnata a verificarlo e totalmente rispettata. La libertà
dell’alunno è sacra, perché ciò che non passa attraverso la libertà della persona
– come il Vangelo testimonia continuamente – non viene fatto proprio dalla persona.
Il servizio per l’altro è il cuore della formazione dei gesuiti. Padre
Francesco Tata, rettore dell’Istituto Massimo di Roma:
R. – Non si tratta
solo di una cura personale e di un’amorevolezza, che è basilare per la vita, ma anche
il fornire un metodo di studio, una apertura mentale, una capacità di leggere le idee,
le situazione e non essere acritici, ma capaci di cogliere gli aspetti costruttivi.
Usando degli slogan: l’educazione ignaziana dovrebbe produrre degli uomini con e per
gli altri o essere – si dice - leader nel servizio. Questi sono gli slogan. Cerchiamo
di mettere i nostri studenti nelle condizioni di poter assaggiare queste dimensioni
e poter vedere che è qualcosa che dà senso alla vita.