Giornata dei Movimenti: sabato e domenica attese oltre 120 mila persone
Sono oltre 120 mila le persone che già hanno aderito alla Giornata dei movimenti,
delle nuove comunità, delle associazioni e aggregazioni laicali, in programma sabato
e domenica prossimi in Piazza San Pietro alla presenza di Papa Francesco. A renderlo
noto è stato mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione
della Nuova Evangelizzazione, che in Sala Stampa vaticana ha presentato questa importante
iniziativa per l’Anno della Fede. Il servizio di Benedetta Capelli:
Un momento di
“incontro, preghiera, condivisione e ascolto” per vivere con “forza e motivazione”
il cammino della nuova evangelizzazione. Con queste parole, mons. Rino Fisichella,
presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione,
ha fotografato l’incontro del prossimo fine settimana dei Movimenti ecclesiali con
il Papa. Sabato e domenica prossimi, Piazza San Pietro sarà il luogo della testimonianza
della fede, dello scambio di esperienze tra le tante realtà della Chiesa nate sulla
spinta del Concilio Vaticano II, che con carismi diversi si spendono per la promozione
del Vangelo:
"Variano i nomi, le metodologie e gli strumenti che esprimono
la ricchezza dello Spirito distribuita nei carismi propri di ogni iniziatore, ma l’obiettivo
e le finalità restano identiche e comuni per tutti: portare la gioia del Vangelo a
ogni persona".
I numeri di questa due giorni sono importanti: oltre 120
mila persone, provenienti da 150 diverse realtà ecclesiali di numerosi Paesi – dall’Italia
all’Argentina, dalla Nuova Zelanda a Portorico – insomma da tutti i continenti a testimoniare,
ha aggiunto mons. Rino Fisichella, che “la cattolicità della Chiesa non conosce confini”.
Poi, la spiegazione del motto scelto:
"'Io credo! Aumenta in noi la fede'.
I pronomi personali attestano il significato sotteso. Ognuno nella fede è chiamato
a pronunciare in prima persona la sua adesione a Cristo e alla Chiesa. E’ una scelta
libera e personale che comporta la conferma della fede battesimale".
In
molti – ha ricordato mons. Fisichella – spesso hanno ritrovato non solo la fede un
tempo perduta per strada o divenuta sterile e indifferente, ma nei Movimenti hanno
compiuto una vera conversione di vita. La fede, ha evidenziato il presule, è un atto
comunitario:
"E’ un 'noi' che si carica del valore della comunità che è
in primo luogo la Chiesa, la quale si rende visibile nelle diverse realtà che sono
via e mediazione per esprimere la fede. L’'io credo', dunque, e la richiesta di crescere
insieme, come un 'noi' nella fede, esprimono la pluralità e l’unità dei vari partecipanti".
Dalle
7 di sabato mattina, almeno 50 mila persone a gruppi di 50 compiranno un pellegrinaggio
alla tomba di Pietro. Alle 15, il momento dell’accoglienza e della riflessione in
Piazza, poi per le 18 è previsto l’arrivo del Papa. Davanti a lui, racconteranno la
loro esperienza lo scrittore e compositore irlandese, John Waters, e Paul Bhatti,
fratello di Shahbaz Bhatti, ministro delle Minoranze del governo pakistano ucciso
due anni fa. Tra i presenti anche alcuni disabili, per alcuni dei quali è stato allestito
un servizio di traduzione nella lingua dei segni per le persone non udenti. Saranno
presenti anche i genitori di Francesco, un giovane di 21 anni morto sotto le macerie
della "Casa dello Studente" nel terremoto dell’Aquila di quattro anni fa. Domenica
mattina, alle 10.30, la messa ed il Regina Caeli.
Rispondendo alle domande
dei giornalisti, mons. Fisichella ha chiarito che con il Pontificio Consiglio per
i Laici c’è piena collaborazione ma la responsabilità di organizzare la Giornata,
che rientra nell’Anno della Fede, era del dicastero per la nuova evangelizzazione.
Infine, il presule si è soffermato sul cosiddetto “effetto Papa Francesco”:
"L’espressione
'l’effetto Francesco' non mi piace eccessivamente, però mi sembra sia vero che la
presenza di Papa Francesco abbia toccato il cuore e la mente di tantissime persone.
Io ho parlato con tantissimi parroci e sacerdoti, i quali mi hanno confermato che
molte persone si sono accostate al Sacramento della Confessione: 'Lo faccio – dicono
– perché ho sentito, mi sono sentito toccare dalla parola del Papa e sento il desiderio
di confessarmi'. Se questo è 'effetto Francesco', io credo che le persone desiderino
essere presenti, ascoltare la sua voce, vederlo, toccarlo, perché è di un’immediatezza
che è sconvolgente, quindi è molto positivo. E noi siamo più che mai contenti che
ci sia questo perché comporta anche una riflessione sull’importanza della fede, sull’importanza
dell’essere cristiani e quindi anche sul valore che la persona del Papa può avere
in questo momento della vita della Chiesa".