Editto di Milano: a Istanbul ortodossi e cattolici per un seminario sulla libertà
religiosa
E dopo Milano, Istanbul. Su invito del Patriarca Ecumenico Bartolomeo, giungeranno
nella città turca due delegazioni rappresentanti le Chiese ortodosse e la Chiesa cattolica
del continente europeo per un seminario di studio dal titolo, “La libertà religiosa
oggi. L’editto di Milano dell’imperatore Costantino: 1700 anni dopo”. L’incontro che
si svolgerà da domani al 18 maggio, è promosso dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli
in collaborazione con il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa. Ad aprire
i lavori, domani venerdì 17 maggio, sarà proprio il Patriarca Ecumenico. Seguiranno
gli interventi del Metropolita Emmanuel di Francia e del cardinale Péter Erdő, presidente
del Ccee. Successivamente - si legge in un comunicato diffuso oggi dal Ccee e dall'agenzia
Sir - con l’aiuto di esperti, i partecipanti si confronteranno sul tema della libertà
religiosa a partire da tre prospettive: la libertà religiosa dal punto di vista delle
comunità religiose, con interventi di rappresentanti della comunità ebraica, musulmana,
ortodossa e cattolica; la realtà della libertà religiosa nel mondo e il rapporto tra
religione, politica e società. “Abbiamo ritenuto opportuno - spiega il Metropolita
Emmanuel - ricordare l’anniversario di questo importante editto per la storia dell’Europa
attraverso un seminario che permetta di fare il punto sulla libertà religiosa oggi
in Europa e nel mondo, nella consapevolezza che il cristianesimo è un dono per le
società che l’hanno accolto”. Anche questo seminario nasce nel segno della “comunione”
e della collaborazione tra le Chiese ortodosse e la Chiesa cattolica, “in particolare
- aggiunge il metropolita - in Europa attraverso il Ccee, per una comune testimonianza
del Vangelo e la tutela della libertà religiosa del nostro continente e nel mondo.
Il martirio subìto da tanti fedeli cristiani, in modo speciale nei tempi recenti,
ci interpella particolarmente e questo seminario vuole essere un segno della nostra
vicinanza e del nostro impegno affinché i cristiani, ovunque si trovino, possano ovunque
essere liberi di vivere e testimoniare la loro fede”. (R.P.)