Al via il Festival di Cannes con il film "Il Grande Gatsby"
Al via oggi il Festival di Cannes. Un Festival che ha 65 anni, ma non li dimostra
affatto. Nel manifesto che dall’alto del Palais sovrasta la Croisette, un uomo e una
donna si baciano teneramente stando al centro di un vortice. Il cinema è ancora là:
due esseri umani che si cercano mentre la realtà è inafferrabile. Se l’immagine, come
dovrebbe, ha un valore iconico, il benvenuto del festival ci indica da lontano il
presente che verrà. E allora via col festival. Un film d’apertura, “Il Grande Gatsby”
di Baz Luhrmann, che ci riporta agli anni 30 del XX secolo, così simili nel loro misto
di splendori e miserie alla nostra epoca di crisi, e un film di chiusura, “Zulu” di
Jerôme Salle, che ci immerge nel mondo degli antipodi, l’Africa emergente del Sud,
con le sue contraddizioni e le sue memorie dolorose. In mezzo i venti film del concorso
ufficiale, che raccontano storie vecchie come il mondo, ma secondo i canoni del nuovo
sentire: amori che s’intrecciano, senza distinzioni di sesso o di età, storie di famiglia,
addii tristi e faticosi, sogni e disillusioni, fantasmi che riemergono dal passato,
confessioni al finir della vita. A giudicarli la direzione del festival di Cannes
ha messo une schiera di giurati fra i più preparati e soprattutto del tutto diversi
fra loro: delle star, come Nicole Kidman, Christoph Waltz, Daniel Auteuil e Vidya
Balan; dei cineasti vincitori di Oscar come Steven Spielberg e Ang Lee, e dei giovani
autori, attenti ai valori dello spirito, come Naomi Kawase, Christian Mungiu e Lynne
Ramsay. (Da Cannes, Luciano Barisone)
Bollettino del Radiogiornale
della Radio Vaticana Anno LVII no. 135