2013-05-14 15:44:21

Bartolomeo I in visita a Bose. Il priore Enzo Bianchi: l’ecumenismo non è un’opzione


E’ stata scandita dalla preghiera la visita, nel pomeriggio di ieri, del Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, alla comunità monastica di Bose. Sui temi al centro di questo incontro Amedeo Lomonaco ha intervistato il priore della comunità monastica, Enzo Bianchi:RealAudioMP3

R. – La situazione delle nostre Chiese, dei dialoghi bilaterali che avvengono tra Chiesa cattolica e Chiese ortodosse, ma anche l’istituzione della facoltà teologica di Calchi, dove l’attuale Patriarca vorrebbe che ci fosse anche la nostra presenza nell’insegnamento, e il Sinodo panortodosso, che con molta fatica certamente il Patriarca persegue come un evento necessario, innanzitutto per gli ortodossi, in vista dell’unità di tutte le Chiese.

D. – Il significato di questo incontro con il Patriarca ecumenico Bartolomeo I...

R. – Il Patriarca Bartolomeo I giunge in comunità per la quarta volta. C’è un legame profondo tra la nostra Comunità e il Patriarcato di Costantinopoli. La nostra semplice e povera azione per l’ecumenismo ha sempre avuto la possibilità di essere in sintonia con l’azione ecumenica del Patriarcato. Ci sono sempre continui scambi che sono anche scambi, soprattutto, con i monasteri ortodossi di Grecia e delle altre Chiese.

D. – E quali sono i frutti di questi scambi?

R. – Per noi, certamente, la presenza di molti nostri monaci in monasteri ortodossi. I nostri fratelli possono andare sul Monte Athos e loro, dal Monte Athos, vengono da noi, passano nel nostro monastero. C’è quindi uno scambio di doni. Ci aiutiamo reciprocamente a respirare con i grandi polmoni della spiritualità d’Oriente e d’Occidente. Poi, facciamo in modo che Bose sia anche un luogo in cui gli ortodossi, tra loro, possano trovarsi come a casa loro. E questo avviene ogni anno, soprattutto in un Convegno sulla spiritualità ortodossa al quale partecipano tutte le Chiese ortodosse, con delegazioni di teologi, di vescovi e di monaci, per un dialogo fruttuoso, perché davvero si possa intravedere la comunione tra tutti i cristiani.

D. – Bose è un luogo dove far respirare a pieni polmoni il dialogo ecumenico...

R. – Noi cerchiamo. Siamo una semplice comunità, una comunità monastica di una novantina di monaci e monache, che vivono soprattutto pregando e lavorando. Siamo una realtà molto semplice, ma certamente molto convinta che l’ecumenismo non sia un’opzione, ma faccia parte dell’atteggiamento che il cristiano deve vivere, vivendo la sequela del Signore.

Ultimo aggiornamento: 15 maggio







All the contents on this site are copyrighted ©.