Il saluto del Papa al Pellegrinaggio notturno dei giovani al Santuario del Divino
Amore
Il Papa ha rivolto il suo saluto, in un messaggio, ai fedeli che hanno partecipato
al pellegrinaggio notturno dal centro di Roma al Divino Amore e che ha visto la partecipazione
di oltre 3000 giovani. L’iniziativa, promossa dalla Pastorale giovanile e dalla Pastorale
universitaria del Vicariato, durante il cammino ha avuto due tappe di preghiera, la
prima alle Fosse Ardeatine, per le vittime dell’eccidio e di tutte le persecuzioni,
la seconda, di fronte alla Clinica Santa Lucia, dedicata ai malati. Il servizio Marina
Tomarro:
“Varcare la
porta della fede per entrare in comunione con Dio, e attraverso il cammino, ritrovare
una fervida adesione a Cristo contemplato con Maria, attraverso i misteri del Santo
Rosario, e un nuovo slancio nella testimonianza della fede cristiana”: è questo l’augurio
che Papa Francesco ha voluto fare ai giovani che hanno partecipato al pellegrinaggio
al Divino Amore. Mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare di Roma, che ha camminato
con loro:
R. – L’esperienza del pellegrinaggio che abbiamo vissuto assieme
a tanti giovani è stata una grande occasione per comprendere come vivere la quotidianità
nell’esperienza della fede, perché camminare nel buio, condividere con i fratelli
anche la fatica dello sforzo fisico, significa avere la certezza, scoprire nel proprio
cuore, che il Signore li accompagna in tutti i momenti della propria esistenza e molte
volte i giovani fanno fatica a unire insieme momenti significativi di incontro gioioso
con il Signore con il cammino poi faticoso della vita. Il pellegrinaggio ha unito
insieme i due momenti e spero che questo possa essere per i giovani una grande occasione
per ripartire con sempre maggiore entusiasmo, con sempre maggiore serenità, affrontando
tutte le situazioni più problematiche della propria esistenza.
Ma cosa ha
spinto i ragazzi a partecipare a questo pellegrinaggio notturno? Don Maurizio Mirilli,
direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale giovanile:
R. – Sono spinti dal
desiderio, prima di tutto, di condividere insieme un’esperienza di fede, perché questo
cammino al Divino Amore è la metafora della vita: si fa fatica, ma si sta insieme
per giungere alla meta e la meta della vita è il Paradiso. Sono spinti da questo desiderio
di testimoniare, anche in mezzo a questa città, che la Chiesa è viva e giovane e sono
spinti dal desiderio di fare un’esperienza forte anche sul piano vocazionale, perché
magari nel silenzio della notte, nella preghiera, sentono il bisogno di capire dove
il Signore li vuole portare.
D. – Molti di questi giovani andranno alla Gmg
di Rio de Janeiro. Quindi un cammino che comincia al Divino Amore e finirà in Brasile?
R.
– Sì, diciamo che questa è una tappa del percorso di preparazione di quest’anno. Qui
cominciano a respirare quell’atmosfera di gioia, di sostegno reciproco, in cui i giovani
si guardano l’un l’altro, si riconoscono come credenti in Gesù Cristo e vivremo un’anticipazione
di quello che poi ci sarà in Brasile.
E ascoltiamo alcuni commenti dei giovani,
i veri protagonisti di questo pellegrinaggio:
R. – E' la prima volta che partecipo
al pellegrinaggio. Spinge, come c’è scritto, anche nell’invito, a camminare nella
fede. E’ un Qualcuno che ci muove. Ed è bello condividere un percorso, un cammino,
che ci conduce ad un incontro, sotto la protezione della Madonna. E’ bello condividerlo
con altre persone, perché la vita è questo: è un camminare passo dopo passo.
R.
– Come giovane, riecheggiano ancora le parole di Benedetto XVI: “Andate controcorrente”,
cosa che ha ricordato anche Papa Francesco ultimamente. Penso che passare un sabato
sera in pellegrinaggio sia una bella prova di andare controcorrente, di mostrare la
propria fede in maniera diversa. Arrivare qui e rendere grazie a Maria, insieme a
tanti giovani e non solo, è la dimostrazione che la fede dei giovani è viva.
D.
– E per te invece?
R. – Semplicemente perché volevo provare, non essendoci
mai stato, a camminare tutti quanti insieme, per raggiungere un’unica meta. E’ molto
bello essere qui comunque ... anche dopo avere faticato un po’.
R. – Non è
la prima volta che faccio un pellegrinaggio del genere. E’ una bellissima esperienza
e la volevamo provare come gruppo, soprattutto in preparazione della Gmg, che faremo
a luglio. Ci sembrava doveroso affidare il nostro viaggio alla Madonna.