2013-05-12 14:01:37

Il saluto del Papa al Pellegrinaggio notturno dei giovani al Santuario del Divino Amore


Il Papa ha rivolto il suo saluto, in un messaggio, ai fedeli che hanno partecipato al pellegrinaggio notturno dal centro di Roma al Divino Amore e che ha visto la partecipazione di oltre 3000 giovani. L’iniziativa, promossa dalla Pastorale giovanile e dalla Pastorale universitaria del Vicariato, durante il cammino ha avuto due tappe di preghiera, la prima alle Fosse Ardeatine, per le vittime dell’eccidio e di tutte le persecuzioni, la seconda, di fronte alla Clinica Santa Lucia, dedicata ai malati. Il servizio Marina Tomarro:RealAudioMP3

“Varcare la porta della fede per entrare in comunione con Dio, e attraverso il cammino, ritrovare una fervida adesione a Cristo contemplato con Maria, attraverso i misteri del Santo Rosario, e un nuovo slancio nella testimonianza della fede cristiana”: è questo l’augurio che Papa Francesco ha voluto fare ai giovani che hanno partecipato al pellegrinaggio al Divino Amore. Mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo ausiliare di Roma, che ha camminato con loro:

R. – L’esperienza del pellegrinaggio che abbiamo vissuto assieme a tanti giovani è stata una grande occasione per comprendere come vivere la quotidianità nell’esperienza della fede, perché camminare nel buio, condividere con i fratelli anche la fatica dello sforzo fisico, significa avere la certezza, scoprire nel proprio cuore, che il Signore li accompagna in tutti i momenti della propria esistenza e molte volte i giovani fanno fatica a unire insieme momenti significativi di incontro gioioso con il Signore con il cammino poi faticoso della vita. Il pellegrinaggio ha unito insieme i due momenti e spero che questo possa essere per i giovani una grande occasione per ripartire con sempre maggiore entusiasmo, con sempre maggiore serenità, affrontando tutte le situazioni più problematiche della propria esistenza.

Ma cosa ha spinto i ragazzi a partecipare a questo pellegrinaggio notturno? Don Maurizio Mirilli, direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale giovanile:

R. – Sono spinti dal desiderio, prima di tutto, di condividere insieme un’esperienza di fede, perché questo cammino al Divino Amore è la metafora della vita: si fa fatica, ma si sta insieme per giungere alla meta e la meta della vita è il Paradiso. Sono spinti da questo desiderio di testimoniare, anche in mezzo a questa città, che la Chiesa è viva e giovane e sono spinti dal desiderio di fare un’esperienza forte anche sul piano vocazionale, perché magari nel silenzio della notte, nella preghiera, sentono il bisogno di capire dove il Signore li vuole portare.

D. – Molti di questi giovani andranno alla Gmg di Rio de Janeiro. Quindi un cammino che comincia al Divino Amore e finirà in Brasile?

R. – Sì, diciamo che questa è una tappa del percorso di preparazione di quest’anno. Qui cominciano a respirare quell’atmosfera di gioia, di sostegno reciproco, in cui i giovani si guardano l’un l’altro, si riconoscono come credenti in Gesù Cristo e vivremo un’anticipazione di quello che poi ci sarà in Brasile.

E ascoltiamo alcuni commenti dei giovani, i veri protagonisti di questo pellegrinaggio:

R. – E' la prima volta che partecipo al pellegrinaggio. Spinge, come c’è scritto, anche nell’invito, a camminare nella fede. E’ un Qualcuno che ci muove. Ed è bello condividere un percorso, un cammino, che ci conduce ad un incontro, sotto la protezione della Madonna. E’ bello condividerlo con altre persone, perché la vita è questo: è un camminare passo dopo passo.

R. – Come giovane, riecheggiano ancora le parole di Benedetto XVI: “Andate controcorrente”, cosa che ha ricordato anche Papa Francesco ultimamente. Penso che passare un sabato sera in pellegrinaggio sia una bella prova di andare controcorrente, di mostrare la propria fede in maniera diversa. Arrivare qui e rendere grazie a Maria, insieme a tanti giovani e non solo, è la dimostrazione che la fede dei giovani è viva.

D. – E per te invece?

R. – Semplicemente perché volevo provare, non essendoci mai stato, a camminare tutti quanti insieme, per raggiungere un’unica meta. E’ molto bello essere qui comunque ... anche dopo avere faticato un po’.

R. – Non è la prima volta che faccio un pellegrinaggio del genere. E’ una bellissima esperienza e la volevamo provare come gruppo, soprattutto in preparazione della Gmg, che faremo a luglio. Ci sembrava doveroso affidare il nostro viaggio alla Madonna.







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