2013-05-12 14:31:16

Attacchi in Turchia: Damasco nega coinvolgimento. In Siria oltre 80mila le vittime


Damasco respinge le accuse di Ankara circa un suo coinvolgimento negli attacchi di ieri che hanno causato almeno 46 morti e oltre 100 feriti a Reyhanli, località nella Turchia sud-orientale situata ad appena 3 chilometri dal confine con la Siria. “La Siria non ha commesso questo atto e non potrebbe mai farlo, perché i nostri valori non lo permettono”, ha assicurato il ministro dell'Informazione siriano, Omran al-Zohbi, alla tv di Stato. Di tutt’altro avviso il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, che punta il dito contro le milizie siriane fedeli ad Assad e parla di “progressi significativi” nelle indagini che, intanto, hanno portato all’arresto di 9 cittadini turchi. Lo stesso Davutoglu, poche ore dopo l’attentato, aveva affermato che la Turchia si riserva il diritto di prendere “ogni tipo di misura” dopo le autobombe. Dunque, la crisi siriana coinvolge ormai tutta la regione, come dimostra anche la prossima visita del premier israeliano Benyamin Netanyahu a Sochi, in Russia (sul mar Nero), dove cercherà di persuadere il presidente Vladimir Putin a non fornire a Damasco missili moderni di tipo S300. Lo ha annunciato a radio Gerusalemme il ministro Silvan Shalom, sostenendo che se questa fornitura avesse luogo, i rapporti di forza regionali sarebbero molto alterati. L’esponente del governo israeliano sostiene inoltre che esiste la possibilità che una volta giunte in Siria quelle armi potrebbero essere inoltrate anche agli Hezbollah libanesi. Intanto, secondo l'opposzione siriana sono salite a oltre 80mila le vittime dall'inizio del conflitto, nel marzo 2011, mentre si segnala il rilascio quattro caschi blu filippini rapiti la scorsa settimana sulle alture del Golan dai ribelli siriani. (M.G.)







All the contents on this site are copyrighted ©.