Cbm: le Missioni cristiane aiutano le mamme del Sud del mondo a combattere la cecità
Accogliamo l’invito di Papa Francesco a non avere timore della bontà e della tenerezza.
E’ l’esortazione di Cbm, Missioni Cristiane per i Ciechi nel Mondo, che in occasione
della Festa della Mamma invita ad aiutare le mamme del Sud del mondo, che hanno perso
la vista o che stanno combattendo contro la cecità. Su questo impegno di Cbm in favore
delle mamme, sintesi di forza e tenerezza, Alessandro Gisotti ha intervistato
il dott. Mario Angi, presidente di Cbm Italia:
R. – Noi ricordiamo
tutte le famiglie e le madri che non hanno un sistema sanitario che le assista: Sud
Sudan, Congo, Paesi in guerra, Paesi difficili dove il Cbm è presente con molta difficoltà
e dove apre ospedali e punti di salute per aiutare queste famiglie e queste madri
che aiutano a legare alla vita i loro figli. Ricordo che Cbm è un’organizzazione internazionale
che lotta contro la cecità e l’handicap. L’anno scorso ha operato 800 mila cataratte
e ha assistito 29 milioni di persone in tutto il mondo.
D. – Una mamma è sempre
fondamentale, lo è ancora di più in questi Paesi del Sud del mondo perché i padri
sono purtroppo impegnati magari in guerre o comunque non ci sono proprio …
R.
– Sì. La madre è quella che regge l’economia della famiglia, cura i figli, fa da mangiare,
procura l’acqua … Quindi, avere un handicap visivo diventa per lei motivo di esclusione
sociale di grave danno per la famiglia. Sembra impossibile, ma ci sono parecchie madri
anche giovani che hanno problemi legati al clima, alle malattie infettive, alle malattie
metaboliche; quindi, la cecità – anche se non frequente – è presente pure nelle madri
dei Paesi poveri.
D. – Papa Francesco molto di frequente fa riferimento alla
forza e alla tenerezza delle madri. Forza e tenerezza: in qualche modo, anche voi
riprendete questo invito, questa esortazione …
R. – Assolutamente! Questo Papa
è stato un dono dello Spirito Santo per tutti noi. Siamo felici di poter essere in
profonda sintonia con la sua testimonianza di fede e la sua testimonianza umana, e
l’interesse precipuo per i poveri.
D. – Può darci un’idea di una storia positiva,
di che cosa Cbm ha fatto – per esempio – per una mamma?
R. – Posso ricordare
una ragazza con una miopia elevata, che praticamente non vedeva, che è stata operata
da me e che l’anno dopo è tornata a prendermi all’ospedale, ha chiesto alla suora
il permesso di venire a casa sua per condividere un caffè etiope, e quando sono stato
a casa sua e mi ha offerto il caffè da seduti, mi ha detto: “Dottore, ti ringrazio
perché mi hai restituito i miei occhi!”.