I vertici della Ccce in Vaticano. Il card. Erdö: il Papa è accanto ai cristiani dell'Europa
Prima udienza privata da Papa Francesco per la Presidenza del Consiglio delle Conferenze
Episcopali d’Europa (Cce) guidata dal cardinale Péter Erdö, arcivescovo di Esztergom-Budapest.
Libertà religiosa, ecumenismo, questioni etico-sociali rilevanti per i cristiani d’Europa
e delle aree limitrofe al centro del colloquio e della conferenza stampa che ne è
seguita nella sede della nostra emittente. Il servizio di Gabriella Ceraso:
“E’ stato un
incontro stupendo”, in cui abbiamo potuto raccontare al Papa tutte le nostre attività
e i nostri progetti. Così il cardinale Péter Erdö sull’udienza con Papa Francesco:
“Soprattutto,
per la forte impressione di essere accolti di cuore, cioè con grande interesse, con
apertura e con grande incoraggiamento. E’ stato un conforto, un rinforzo per noi,
una gioia particolare”.
Il Papa è stato interessato in particolare dalla
tematica ecumenica su cui, dice il porporato, si è mostrato molto sensibile. “C’è
bisogno di promuovere la vicinanza reciproca”, ha detto Papa Francesco. Ancora il
cardinale Erdö:
“Dal punto di vista non solo strategico, ci sono dei problemi.
Ma questa è anche un’occasione per far vedere nei fratelli cristiani delle altre confessioni
la sensibilità per certi aspetti morali”.
Centrale per i vescovi europei,
anche a colloquio con il Pontefice, la tematica religiosa declinata nei termini di
libertà e riconciliazione. Se ne parlerà, sottolinea il cardinale Erdö, all’incontro
del Patriarcato ecumenico del 17 e 18 maggio a Istanbul, per ricordare i 1700 anni
dell’Editto di Milano, e all’Assemblea plenaria della Ccee il prossimo ottobre a Bratislava,
dal titolo "Dio e lo Stato. Europa tra laicità e laicismo". Aquesto
proposito, il presidente Ccee Erdö ha sottolineato le preoccupazioni emerse dalla
relazione sulla cristianofobia ricevuta dall’Osservatorio europeo per le discriminazione
e l’intolleranza religiosa. “Non si tratta di un fenomeno isolato”, afferma il porporato,
citando pericolose tendenze legislative e ingerenze dei governi in Europa sul tema:
“Per
esempio, vogliono inserire nella prassi di diversi gruppi religiosi la circoncisione,
che volevano vietare alcuni tribunali in Europa, oppure la carne kosher, che è vietata
in alcuni Paesi …”.
Immancabili i riferimenti alle situazioni dei cristiani
perseguitati in Egitto e in Siria: il Consiglio, spiega il cardinale Erdö, ha pubblicato
diverse lettere – per esempio ai cristiani copti d’Egitto e al Patriarca di Alessandria
– per ribadire la propria vicinanza. Forte l’appello lanciato poi per il rilascio
dei due Metropoliti ortodossi rapiti in Siria da diversi giorni, “una provocazione”,
l’ha definita il cardinale Erdö, cui rispondere con una “parola di speranza e con
il dialogo”:
“Speriamo si possa trovare una soluzione attraverso il colloquio,
attraverso il dialogo, non soltanto per la loro posizione personale, ma anche per
la situazione disumana di crisi che si trova in quel Paese”.
Da non dimenticare
anche la difficile situazione dei vescovi di Bosnia Erzegovina, ridotti a minoranza,
che chiedono sostegno concreto alla comunità internazionale. Ancora il cardinale Erdö:
“Sono
rimasti il 5%, come scrivono, in alcune zone: solo il 5% della popolazione, e quelli
che vorrebbero tornare non possono tornare. C’è uno sterminio davanti ai nostri occhi
ed è nostro dovere ricordare, parlare, scrivere del fatto che questa è una grande
ingiustizia. E’ vero che c’è stato l’accordo di Dayton, ma loro dicono chiaramente
che oltre la Dichiarazione non si fa niente”.
Continuiamo a lavorare intensamente
per la riconciliazione dei popoli d’Europa e all’interno delle società, hanno spiegato
i vescovi, mostrando grande apprezzamento per la mobilitazione svoltasi in Francia
contro la legge sui matrimoni e le adozioni per le coppie gay: “Un risveglio delle
coscienze che la Chiesa sostiene”, afferma il cardinale Erdö. Per l’Italia è stato
il cardinale Angelo Bagnasco, vicepresidente della Ccee, a tornare sull’idea che la
Chiesa ha della famiglia - con i suoi punti di riferimento indispensabili quale “zoccolo
duro della società” - e sul diritto, da salvaguardare, della cittadinanza per chi
arriva in Europa e si integra con questa realtà. Il Consiglio ha voluto infine ribadire
anche l’adesione della presidenza alla campagna europea "Uno di noi", che domenica
prossima sarà ricordata in tutte le parrocchie italiane. La richiesta è che non vengano
finanziate le sperimentazioni sugli embrioni umani, soggetti pieni di diritto. L’essenza
dell’iniziativa, nelle parole del cardinale Angelo Bagnasco:
“Un
gesto concreto e propositivo, perché la coscienza europea non perda se stessa rispetto
al valore fondamentale del riconoscimento, della difesa e della promozione della vita
umana in tutte le sue espressioni e in tutte le sue fasi”.