2013-05-09 16:48:01

Roma. La comunità srilankese mette in scena una Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo


E’ andata in scena nei giorni scorsi, nel teatro della Parrocchia romana di San Timoteo, una Sacra Rappresentazione della Passione di Cristo realizzata dalla comunità srilankese residente nella capitale. Intitolata “Il Sacrificio dell’Amore” (‘Premaniyavu Yagaya’ in lingua singalese) la Rappresentazione è stata diretta da padre Hemantha Perera e organizzata da mons. Neville Joe Perera, coordinatore nazionale della comunità srilankese in Italia. L’opera teatrale ha riscosso un buon successo di critica e di pubblico sia per la recitazione che per l’allestimento. Un coro di uomini e donne vestiti in purpurei abiti da lutto ha creato, come in un gospel, un’atmosfera suggestiva che ha aiutato il pubblico alla meditazione. Il culmine della Rappresentazione è stato raggiunto con le Sette Ultime Parole pronunciate da Cristo sulla Croce, accompagnate da una serie di brevi riflessioni per risvegliare le coscienze sull’amore infinito di Dio per l’uomo e sull’immensa misericordia divina per i peccatori e gli afflitti. Le meditazioni, declamate da due sacerdoti, padre Denington Subasinghe e padre Prasad Harshana, sono state incentrate sulle difficoltà quotidiane che devono affrontare tanti uomini e tante donne innocenti, lontani dal proprio Paese, sul male che talvolta ferisce la 'cultura migrante' e, in particolare, i giovani, sradicati dalle loro tradizioni e privi dell’affetto e della vigilanza dei loro cari. Le meditazioni hanno accentuato la drammatizzazione del Cristo morente sulla Croce, lasciando intuire nello stesso tempo una possibilità di superamento di tale tragica condizione nella scena finale con la gloriosa Risurrezione di Cristo e la sconfitta dalla morte. La produzione dell’opera ha coinvolto in modo disinteressato e generoso la comunità migrante dello Sri Lanka residente a Roma, compresi i fratelli buddisti. Come ha confidato padre Hemantha, “nessuno ha risparmiato né sudore, né sforzo, senza tener conto della sostanziale 'perdita economica' che ogni partecipante ha dovuto sopportare per arrivare alla realizzazione finale dell'evento teatrale”; un impegno encomiabile, considerando anche il fatto che la maggior parte di questi migranti sono lavoratori non qualificati pagati a ora e che adesso stanno subendo in modo pesante la crisi economica italiana. E’ grazie a questa comunità di persone, proveniente in prevalenza dalla costa occidentale dello Sri Lanka e capace di grandi sacrifici, che la tradizione delle Sacre Rappresentazioni secondo l’arte singalese è stata salvaguardata e continua ad essere amata da oltre 500 anni. (A cura di Alex Van Arkadie)








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