Lutto cittadino oggi a Genova per la tragedia al porto. 7 morti
Giornata di lutto cittadino oggi a Genova, dove si cercano ancora due dispersi della
tragedia del porto. Sette le vittime finora accertate. La procura ipotizza un guasto
al motore. Il servizio è di Salvatore Sabatino:
“Non ho più
la macchina”. Un grido disperato, quello del pilota della Jolly Nero, pochi istanti
prima che si schiantasse contro la torre di controllo del Porto di Genova. E’ quanto
emerge dai colloqui radio e dalle testimonianze dei protagonisti della tragedia. Particolare
che indirizza l'indagine in modo deciso verso l'ipotesi che ci possa essere stata
un’avaria. Eppure la nave – ora sotto sequestro – era stata sottoposta ad un controllo,
anche dei motori, da parte delle autorità marittime spagnole la scorsa settimana.
Due gli indagati fino a questo momento: il comandante del cargo della compagnia Messina,
Roberto Paoloni, ed il pilota del porto Antonio Anfossi, entrambi ritenuti ''molto
esperti''. Sono accusati di omicidio colposo plurimo. Il comandante si e' avvalso
della facoltà non rispondere, ma dice: “Sono avvilito e frastornato”. Il pilota ha
invece parlato e l'interrogatorio è stato secretato. Resta lo choc di un’intera città
per una tragedia che ha spezzato quasi sicuramente 9 vite. Sette sono, infatti, i
corpi recuperati, due invece sarebbero ancora sotto le macerie. Ieri sera a Genova
è giunto anche il premier Letta, che ha espresso la vicinanza del governo alle famiglie
delle vittime.
“Profondo cordoglio, solidarietà e vicinanza”: ad esprimersi
così è il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della
Cei. Adriana Masotti lo ha intervistato:
R. - Questa
è una di quelle sciagure che non dovrebbero mai accadere, e ci auguriamo che non accadano
mai più, però di fatto in questo momento bisogna stringersi gli uni agli altri attraverso
la preghiera che assicuro a tutte le persone interessate, e attraverso quella vicinanza
fraterna, affettuosa, che si può realizzare. Naturalmente, penso anche a tutti i colleghi
delle vittime, alla Capitaneria di porto, a tutti gli operatori portuali del mondo
del mare, persone a cui rivolgo la mia stima, la mia ammirazione e il mio incoraggiamento
in questo momento così doloroso e luttuoso.
D. - Sappiamo quanto anche Genova
e il suo porto siano toccati dalla crisi economica. Certo, un incidente così non ci
voleva. Il presidente della Regione Liguria ha detto: “Per Genova questo è veramente
un colpo al cuore”. R. - Sì. È un colpo al cuore perché sappiamo che per Genova,
il porto è storicamente il cuore pulsante, ma anche nelle attuali circostanze, anche
per il grande indotto che sempre porta con sè. Ma nello stesso tempo vorrei che questo
fosse anche un momento di riscatto. Per questo prego il Signore, e auspico che tutti
i genovesi sentano questa tragedia come un momento di riscatto per crescere nell’amore
verso la propria città e verso il proprio porto che - ripeto - storicamente è il suo
cuore. Un riscatto, perché si facciano ulteriori progressi in quello che è lo sviluppo,
la solidità del porto e delle attività portuali con la partecipazione di tutti gli
operatori perché da questa tragedia possa uscire una coscienza nuova da parte di tutti
noi.