2013-05-09 19:18:48

Kerry a Roma sulla Siria: difficile mettere fine alla crisi con Assad


Siria e Medioriente. Questi i cruciali capitoli al centro degli incontri oggi fra il segretario di Stato Usa John Kerry, in visita a Roma, e il ministro degli esteri Bonino. Kerry, sottolineando la volontà di porre fine al massacro in corso in Siria, ha anche avvertito sulle difficoltà di un cammino di risoluzione della crisi se il regime di Bashar El Assad non terminerà . Intanto sul terreno siriano proseguono gli scontri. Damasco ha anche annunciato che replicherà con durezza ad un nuovo attacco israeliano contro il suo territorio. Il servizio di Paola Simonetti:RealAudioMP3

Senza un processo di riconciliazione si profila uno scenario di distruzione, un peggioramento della crisi umanitaria con un rafforzamento degli estremisti e la possibilità che armi chimiche cadano in mani sbagliate. Il segretario di Stato americano John Kerry, in visita a Roma, così ha sottolineato nella conferenza stampa alla Fernesina dopo il suo incontro con il ministro degli esteri Bonino, la necessità di far presto per risolvere la crisi siriana. Dobbiamo porre fine a questo massacro", ha affermato Kerry. Ma i progressi per la Siria si prevedono tutta l'altro che imminenti. Il segretario di Stato Usa si è detto infatti convinto che il presidente Bashar al-Assad non potrà far parte di un governo di transizione e questo potrebbe rappresentare un ostacolo per Damasco. Al centro dei colloqui anche il delicato scenario israelo-palestinese per il quale Kerry si è detto fiducioso: "Sono convinto - ha dichiarato- che israeliani e palestinesi facciano sul serio sulla ripresa del negoziato". Un negoziato che Kerry tenterà di mediare negli incontri con i rispettivi leader dei due paesi, Benjamin Netanyahu Abu Mazen in programma entro la fine di maggio. La Bonino, sottolineando di essere molto impressionata dal dinamismo dell'amministrazione statunitense nel portare avanti il processo di pace in Medio Oriente, ha assicurato che anche l'Italia "farà la sua parte". Per la Radio Vaticana, Paola Simonetti.







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