2013-05-09 12:34:17

"Bambini senza sbarre": sms per aiutare i minori che visitano i genitori in carcere


“Non un mio crimine, ma una mia condanna” è il titolo della campagna di sensibilizzazione sulla condizione dei circa 100 mila bambini in Italia, che visitano i genitori in carcere, promossa dall’Associazione “Bambini senza sbarre”. Fino all’11 maggio sarà possibile inviare messaggi solidali al numero 45507. Con il ricavato, sarà esteso negli istituti penitenziari il modello di accoglienza “Spazio giallo”, di cui parla Lia Sacerdote, presidente dell’Associazione, nell’intervista di Elisa Sartarelli:RealAudioMP3

R. – Il modello di accoglienza “Spazio giallo” è diventato un modello negli anni, dopo averlo sperimentato prima a San Vittore, poi nel carcere di Bollate e quest’anno nel carcere di Opera. È stato esteso anche a Piacenza e Modena, poi ci sono altre realtà che si stanno collegando con noi. Il progetto consiste in questo: estendere questo sistema anche nelle altre carceri italiane.

D. – Lo “Spazio giallo” è quindi lo spazio all’interno del quale si muovono i bambini dentro al carcere...

R. – Sì, esatto. Loro entrano, fanno un certo percorso e poi arrivano ad aspettare nello “Spazio giallo”, dove disegnano, leggono, c’è una piccola biblioteca, ci sono dei giochi per i più piccoli. Ci sono persone preparate – giovani psicologhe o pedagogiste – che accolgono anche i loro silenzi. Questi bambini non hanno bisogno di grandi cose, hanno bisogno di spazi che riescano ad “accoglierli”. Con questa parola noi intendiamo di aver in qualche modo lavorato con il carcere, con gli operatori penitenziari – gli agenti di polizia penitenziaria – che li accolgono, consapevoli che il loro ruolo non è solo quello di aprire e chiudere, ma di essere degli educatori loro malgrado. Questa è una consapevolezza che sta crescendo. A Bollate abbiamo potuto fare proprio il percorso dall’entrata al luogo dove si svolge il colloquio: all’inizio c’è una mappa con cui loro riescono ad orientarsi – sanno che il percorso è quello – poi c’è lo “Spazio giallo”, poi avviene una perquisizione. Sanno quello che li aspetta.

D. – Come funziona il messaggio solidale per aiutare questo progetto?

R. – Il numero “magico” è 45507, che ci permette di estendere questa esperienza degli “Spazi gialli” in altre carceri italiane.

D. – I figli di detenuti sono esposti al rischio di discriminazione ed esclusione sociale. Come si può rendere meno traumatica e punitiva per un bambino la detenzione di un genitore?

R. – Sarebbe molto importante che la società esterna non li facesse sentire così diversi. Questi bambini vivono con un segreto, perché hanno capito – anche se nessuno glielo dice chiaramente – che è meglio che non lo dicano e noi dovremmo essere in grado di farglielo dire. Questo vuol dire che la società è cambiata.

D. – In passato, avete proposto la prima petizione al parlamento europeo sull’impatto della detenzione dei genitori sui figli, per aumentare le ore di incontro ed incrementare la formazione degli operatori penitenziari. Quali frutti ha dato?

R. – In Italia, devo dire che questo ha avuto delle conseguenze positive: l’amministrazione penitenziaria è molto sensibile a questo tema. Noi in Lombardia, insieme all’amministrazione penitenziaria, abbiamo organizzato e stiamo tuttora portando avanti un programma di sensibilizzazione per gli operatori penitenziari, che dà grandi risultati perché sono persone comunque molto attente. Credo che lavorando, avendo gli strumenti e anche strumenti finanziari per poter fare questi progetti, le cose possano cambiare. La persona detenuta ha fatto una cosa sbagliata, però non dobbiamo identificarla con il reato: e per un bambino, il proprio papà è un papà che ha fatto una cosa sbagliata ma non è un papà cattivo. Ecco, questo è un contenuto molto difficile da accogliere, ma è decisivo per cambiare la mentalità. Noi stiamo vedendo che facciamo fatica a raccogliere fondi, perché ci rendiamo conto che il tema “carcere” è un tema che allontana. Quindi, è importante che invece avvicini, perché fa parte della nostra società.







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