Udienza generale. Il Papa: lo Spirito Santo ci spinge sulla strada dell'amore e della
misericordia
Grande folla anche oggi all’udienza generale: circa centomila i fedeli presenti in
Piazza San Pietro. Lo Spirito Santo è stato al centro della catechesi del Papa. “Il
tempo pasquale che con gioia stiamo vivendo, guidati dalla liturgia della Chiesa –
ha detto il Pontefice - è per eccellenza il tempo dello Spirito Santo donato «senza
misura» (cfr Gv 3,34) da Gesù crocifisso e risorto. Questo tempo di grazia si conclude
con la festa della Pentecoste, in cui la Chiesa rivive l’effusione dello Spirito su
Maria e gli Apostoli raccolti in preghiera nel Cenacolo”.
Il Papa ha posto
questa domanda: “Ma chi è lo Spirito Santo? Nel Credo noi professiamo con fede: «Credo
nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita». La prima verità a cui aderiamo nel
Credo è che lo Spirito Santo è Kýrios, Signore. Ciò significa che Egli è veramente
Dio come lo sono il Padre e il Figlio, oggetto, da parte nostra, dello stesso atto
di adorazione e di glorificazione che rivolgiamo al Padre e al Figlio. Lo Spirito
Santo, infatti, è la terza Persona della Santissima Trinità; è il grande dono del
Cristo Risorto che apre la nostra mente e il nostro cuore alla fede in Gesù come il
Figlio inviato dal Padre e che ci guida all’amicizia, alla comunione con Dio”.
Si
è quindi soffermato “sul fatto che lo Spirito Santo è la sorgente inesauribile della
vita di Dio in noi. L’uomo di tutti i tempi e di tutti i luoghi desidera una vita
piena e bella, giusta e buona, una vita che non sia minacciata dalla morte, ma che
possa maturare e crescere fino alla sua pienezza. L’uomo è come un viandante che,
attraversando i deserti della vita, ha sete di un’acqua viva, zampillante e fresca,
capace di dissetare in profondità il suo desiderio profondo di luce, di amore, di
bellezza, di pace. Tutti sentiamo questo desiderio! E Gesù ci dona quest’acqua viva:
essa è lo Spirito Santo, che procede dal Padre e che Gesù riversa nei nostri cuori.
«Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza», ci dice Gesù (Gv
10,10)”.
“Gesù – ha proseguito - promette alla Samaritana di donare un’“acqua
viva”, con sovrabbondanza e per sempre, a tutti coloro che lo riconoscono come il
Figlio inviato dal Padre per salvarci (cfr Gv 4, 5-26; 3,17). Gesù è venuto a donarci
quest’“acqua viva” che è lo Spirito Santo, perché la nostra vita sia guidata da Dio,
sia animata da Dio, sia nutrita da Dio. Quando noi diciamo che il cristiano è un uomo
spirituale intendiamo proprio questo: il cristiano è una persona che pensa e agisce
secondo Dio, secondo lo Spirito Santo. Ma vi faccio una domanda: E noi, pensiamo secondo
Dio? Agiamo secondo Dio? O ci lasciamo guidare da tante altre cose che non sono propriamente
Dio? Ciascuno di noi deve rispondere di questo nel suo cuore”.
Il Papa si
è poi chiesto: “perché quest’acqua può dissetarci sino in fondo? Noi sappiamo che
l’acqua è essenziale per la vita; senz’acqua si muore; essa disseta, lava, rende feconda
la terra. Nella Lettera ai Romani troviamo questa espressione, sentite bene: «L’amore
di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato
dato» (5,5). L’“acqua viva”, lo Spirito Santo, Dono del Risorto che prende dimora
in noi, ci purifica, ci illumina, ci rinnova, ci trasforma perché ci rende partecipi
della vita stessa di Dio che è Amore. Per questo, l’Apostolo Paolo afferma che la
vita del cristiano è animata dallo Spirito e dai suoi frutti, che sono «amore, gioia,
pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (Gal 5,22-23).
Lo Spirito Santo ci introduce nella vita divina come “figli nel Figlio Unigenito”.
In un altro passo della Lettera ai Romani, che abbiamo ricordato più volte, san Paolo
lo sintetizza con queste parole: «Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio,
questi sono figli di Dio. E voi… avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
per mezzo del quale gridiamo “Abbà! Padre!”. Lo Spirito stesso, insieme al nostro
spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi
di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare
anche alla sua gloria» (8,14-17)”.
“Questo – ha proseguito - è il dono prezioso
che lo Spirito Santo porta nei nostri cuori: la vita stessa di Dio, vita di veri figli,
un rapporto di confidenza, di libertà e di fiducia nell’amore e nella misericordia
di Dio, che ha come effetto anche uno sguardo nuovo verso gli altri, vicini e lontani,
visti sempre come fratelli e sorelle in Gesù da rispettare e da amare. Lo Spirito
Santo ci insegna a guardare con gli occhi di Cristo, a vivere la vita come l’ha vissuta
Cristo, a comprendere la vita come l’ha compresa Cristo. Ecco perché l’acqua viva
che è lo Spirito Santo disseta la nostra vita, perché ci dice che siamo amati da Dio
come figli, che possiamo amare Dio come i suoi figli e che con la sua grazia possiamo
vivere da figli di Dio, come Gesù”.
Il Papa ha quindi concluso la catechesi
parlando a braccio: “E noi, ascoltiamo lo Spirito Santo? Cosa ci che ci dice lo Spirito
Santo? Dio ti ama: ci dice questo! Dio Ti ama, ti vuole bene. E noi amiamo veramente
Dio e gli altri, come Gesù? Lasciamoci guidare, lasciamoci guidare dallo Spirito Santo.
Lasciamo che Lui ci parli al cuore e ci dica questo: che Dio è amore, che sempre Lui
ci aspetta, che Lui è il Padre e ci ama come vero papà; ci ama veramente. E questo
soltanto lo dice lo Spirito Santo al cuore. Sentiamo lo Spirito Santo, ascoltiamo
lo Spirito Santo e andiamo avanti per questa strada dell’amore, della misericordia,
del perdono. Grazie!”