Il caso Moro 35 anni dopo, tra cronaca e storia, al centro di un convegno dell'Ucsi
A 35 anni dal delitto Moro, resta aperto il caso più delicato della storia della Repubblica
italiana. Sono ancora tanti i misteri e gli interrogativi intorno all’agguato e al
sequestro del presidente del Consiglio, ucciso dalle brigate rosse il 9 maggio del
1978. A parlarne sono stati martedì storici e giornalisti, all’incontro organizzato
dall’Unione Stampa Cattolica Italiana a Roma. Spunto della riflessione è stata la
presentazione del volume di Alessandro Forlani intitolato “La zona franca. Così è
fallita la trattativa segreta che doveva salvare Moro”, edito da Castelvecchi. Un
volume che raccoglie documentazione di archivio e interviste inedite a protagonisti
di quegli anni, alcuni dei quali scomparsi recentemente. Un libro che nelle parole
dello storico Michele Affinito, docente di Storia contemporanea all’Università Suor
Orsola Benincasa, “si fa saggio scientifico senza averne la pretesa” e offre un contributo
agli studiosi. Il dibattito era intitolato ‘Il caso Moro 35 anni dopo: tra cronaca
e storia’ e dunque il filo rosso della riflessione, tra interventi dei relatori e
ascolto di alcuni brani audio delle interviste, è stato il ruolo dell’informazione
in relazione proprio alla dialettica tra lettura giornalistica e memoria storica.
Il tutto cercando di capire il tessuto politico e sociale degli Anni settanta e quello
di oggi. In questo caso, ha guidato l’analisi il prof. Eugenio Capozzi, docente della
Stessa Università Suor Orsola e studioso in particolare di culture politiche e dibattiti
ideologici. E poi, a raccontare aneddoti personali, sensazioni e interrogativi vissuti
nei 55 giorni del sequestro Moro, sono stati Nuccio Fava, volto del giornalismo televisivo
italiano; Gianni Gennari, firma di alcuni degli articoli più discussi sul caso Moro;
e Massimo Lavatore, oggi vicedirettore di Raidue, che nel 1978 come cameraman girò
le prime immagini sul luogo dell’agguato. A conclusione del dibattito, moderato da
Fausta Speranza vicepresidente dell’Ucsi Lazio, è stata letta l’intenzione di Eleonora
Moro ai funerali del marito, con la quale chiedeva per tutti i protagonisti a diverso
titolo della vicenda la preghiera di Dio e pace per i familiari. (F.S.)