Accordo tra Stati Uniti e Santa Sede per la lotta al riciclaggio
Lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. Firmato, a Washington, il
Memorandum d’intesa tra l’Autorità di Informazione Finanziaria della Santa Sede e
dello Stato della Città del Vaticano e il Financial Crimes Enforcement Network degli
Stati Uniti. Sanciti trasparenza, cooperazione internazionale e scambio d’informazioni.
Il servizio di Massimiliano Menichetti:
Rafforzare gli
sforzi per contrastare il riciclaggio di denaro e le operazioni di finanziamento del
terrorismo a livello globale. Su questa linea la firma del Memorandum d’intesa siglato
ieri a Washington tra AIF, l’Autorità di Informazione Finanziaria della Santa Sede
e dello Stato della Città del Vaticano e il FinCEN, Financial CrimesEnforcement Network,
la controparte statunitense del dipartimento del tesoro. L’accordo è stato firmato
da René Brülhart, direttore dell’AIF e Jennifer ShaskyCalvery, direttore di FinCEN.
Il documento promuove di fatto la cooperazione bilaterale mediante lo scambio d’informazioni
nel settore finanziario. Un accordo particolarmente incisivo visto il ruolo rilevante
dell’organismo statunitense nella lotta al riciclaggio.
La firma è “una chiara
indicazione di come la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano – ha detto il
direttore dell’AIF, René Brülhart – si assumano in modo molto serio la responsabilità
di combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo" Parlando
di cooperazione "al più alto livello", René Brülhart, ha aggiunto che “il Vaticano
ha dimostrato di essere un partner credibile a livello internazionale e che si è chiaramente
impegnato nello scambio d’informazioni per contrastare i fenomeni” oggetto del memorandum.
L’AIF, lo ricordiamo, è stata istituita nel 2010 ed è divenuta operativa nell’aprile
del 2011. Attualmente, è in trattative con organismi analoghi di altri Paesi e giurisdizioni,
fra cui i Paesi europei per rafforzare la cooperazione. Finora, sono stati firmati
Memorandum d’intesa con gli organismi di Belgio, Spagna e Slovenia, mentre sono in
corso trattative con organismi di circa 20 Paesi.