Siria: sforzo internazionale per il rilascio dei vescovi rapiti. Le insidie dei falsi
mediatori
E’ in corso un grande sforzo internazionale ed ecumenico per cercare di salvare la
vita e liberare i due vescovi di Aleppo rapiti in Siria due settimane fa, il siro-ortodosso
Gregorios Yohannna Ibrahim e il greco-ortodosso Boulos al-Yazigi. Lo conferma all’agenzia
Fides il vescovo metropolita Timoteo Matta Fadil Alkhouri, assistente patriarcale
nel patriarcato siro-ortodosso di Antiochia, confratello del vescovo Gregorio Yohanna
Ibrahim. “Siamo in trepida attesa – racconta il vescovo a Fides – non sappiamo dove
siano i vescovi e con chi. Aspettiamo e preghiamo. Speriamo siano ancora vivi. Abbiamo
appena celebrato la Pasqua, la Resurrezione di Cristo. Abbiamo affidato la vita dei
vescovi al Cristo Risorto”. Intanto si percorrono tutti i sentieri possibili per cercare
un canale con i rapitori: “Continuiamo a connetterci con altre persone, leader religiosi
e politici, a tutti i livelli. I nostri vescovi in Turchia, in Siria, in Libano hanno
attivato i loro canali. Alcuni hanno contatti con l’Esercito Libero Siriano. Chiediamo
a ogni uomo e a ogni gruppo, bussiamo alla porta di ogni governo. Abbiamo interpellato
vescovi di altre Chiese, nazioni e confessioni. Il patriarcato greco-ortodosso in
Libano, ad esempio, ha buoni contatti in Russia. Abbiamo inviato messaggi al Papa
ma anche alla Chiesa anglicana. I nostri vescovi negli Stati Uniti sono in contatto
con le autorità civili americane. C’è uno sforzo internazionale. Chiunque può cerca
di dare il suo contributo”. In questi tentativi a tutto tondo, “vi sono alcuni leader
musulmani che sono sinceri e stanno cercando di aiutarci, che amano la pace e amano
i cristiani”. Vi sono però “anche loschi personaggi che cercano di sfruttare il momento
per ottenere denaro, presentandosi come mediatori”, nota il vescovo. La galassia dei
falsi intermediari, di chi cerca di speculare sulla tragica sorte dei vescovi, è,
dunque, un'altra delle insidie che si presentano in queste ore. In particolare il
vescovo dice: “Siamo molto felici di aver ricevuto il sostegno e la preghiera del
Santo Padre, Francesco. Sappiamo che il Papa prega per i nostri vescovi e per la Siria,
ha la Siria nel suo cuore. Gli chiediamo di continuare a pregare per noi”. Restano
ancora sotto sequestro anche i due sacerdoti Michel Kayyal (armeno cattolico) e Maher
Mahfouz (greco ortodosso) rapiti da un gruppo di ribelli armati il 9 febbraio: “Non
ne abbiamo notizie e siamo preoccupati anche per loro”, conclude il vescovo. Durante
la Santa Messa di Pasqua ortodossa, celebrata due giorni fa, anche il patriarca greco-ortodosso
di Antiochia e di tutto l'Oriente, Yuhanna X Yazigi, ha nuovamente espresso il desiderio
che i due arcivescovi rapiti in Siria siano liberati, rilanciando un accorato appello
alla comunità internazionale: “Mi auguro che i due tornino fra noi sani e salvi: aiutateci”.
(R.P.)