Malaysia: analista cattolico conferma i casi di irregolarità alle elezioni
"Le elezioni sono state un gran pasticcio". Così il padre gesuita Andrew Lawrence,
direttore del giornale cattolico Herald Malaysia, giudica il voto dello scorso fine
settimana che ha confermato - seppur con un margine "risicato" - la coalizione governativa
guidata dal premier Najib Razak. Tuttavia, aggiunge, "risultano sempre più casi evidenti
di voti irregolari" che sono arrivati attraverso le urne, in particolare per quanto
concerne i voti dall'estero, e che hanno determinato la vittoria del Barisan Nasional
(Bn, Fronte nazionale). "Ciò equivale a un atto di tradimento (della volontà popolare)
- accusa il sacerdote ed esperto di politica malaysiana - operato dai responsabili
delle operazioni, per gli atti illegali e incivili compiuti il 5 maggio scorso". Intanto
per domani l'opposizione ha indetto una manifestazione di piazza, per denunciare i
brogli e contestare l'esito delle urne come ha già anticipato il leader Anwar Ibrahim.
Secondo i risultati forniti dalla Commissione elettorale, il partito del premier ha
ottenuto un totale di 133 seggi sui 222 in palio, il peggior risultato nella sua storia.
Il movimento di opposizione ha conquistato 89 seggi, sette in più del precedente Parlamento.
Si tratta della 13ma vittoria consecutiva per il Fronte nazionale dalla conquista
dell'indipendenza dalla Gran Bretagna del 1957. Ha votato l'80% degli aventi diritto,
pari a oltre 10 milioni di persone su un totale di 13 milioni registrati. Poco dopo
l'annuncio ufficiale, migliaia di elettori vicini hanno cambiato la propria immagine
sui social network, sostituendola con un francobollo nero in segno di protesta. Ieri
il premier ha giurato per il nuovo mandato quinquennale, ma in pochi sono pronti a
scommettere che il suo cammino sarà libero da ostacoli; persino all'interno del suo
stesso partito, una frangia consistente delusa per il margine minimo di vittoria vorrebbe
imprimere un cambio di leadership. Simpatizzanti vicini all'opposizione rilanciano
le denunce di brogli, mediante cartelli e ritratti che parlano di "voti piovuti dal
cielo", urne che "scompaiono per qualche ora" e polizia che "difende gli organi di
governo e non la gente". Interpellato dall'agenzia AsiaNews sul voto, padre Lawrence
conferma i dubbi sulla legittimità del risultato. In alcuni casi, spiega, il partito
di governo è stato "aiutato dai cosiddetti voti per posta", che sono serviti a "mantenere
a galla un leader in declino" solo per permettere al partito di mantenere il potere.
Il direttore del giornale cattolico Herald Malaysia sottolinea che "la Primavera malaysiana
è iniziata" e domani si avrà un primo assaggio "con la grande manifestazione di piazza"
in cui verrà scandito lo slogan "la voce del popolo è sacra". (R.P.)