Oltre 50 delegazioni provenienti da altrettanti Paesi parteciperanno oggi alla Conferenza
internazionale sulla Somalia in programma a Londra. L’evento, in continuità con l’analoga
iniziativa convocata dal primo ministro britannico David Cameron nel febbraio 2012,
sarà co-presieduta dallo stesso Cameron e dal presidente della Somalia, Hassan Sheikh
Mohamud. Un’impostazione - riferisce l'agenzia Misna - voluta da Londra per valorizzare
le nuove autorità somale frutto dei progressi compiuti nel Paese nell’ultimo anno,
hanno aperto una nuova fase e posto le basi per un’effettiva stabilizzazione del Paese,
dilaniato da più di vent’anni di guerra civile. Tra i Capi di Stato e di governo attesi
per l’evento, anche il neopresidente keniano Uhuru Kenyatta – indagato dalla Corte
Penale Internazionale per crimini contro l’umanità – alla sua prima visita in Europa
dall’insediamento alla guida del Paese. L’agenda dell’incontro si articolerà su quattro
grandi temi: sicurezza; giustizia e polizia; gestione delle risorse finanziarie da
parte del Governo somalo; processo politico. L’obiettivo è quello di testimoniare
sostegno politico alle autorità somale e coordinare il supporto tecnico e finanziario
della comunità internazionale a favore dei piani di riforma elaborati dal governo
somalo e presentati ai partner nelle scorse settimane. Alla vigilia dell’incontro,
numerose Ong hanno lanciato un appello ai partecipanti perché tengano nel dovuto conto
la questione dei diritti umani: “La disponibilità internazionale nei confronti delle
autorità somale non deve tradursi in sostegno incondizionato” ha fatto notare il presidente
britannico di Human rights watch David Mepham, aggiungendo che “diritti umani, giustizia
e Stato di diritto sono fondamentali perché la Somalia progredisca verso un futuro
di benessere e stabilità”. (R.P.)