Papa Francesco alle Guardie Svizzere: siate forti, animati dall’amore e sostenuti
dalla fede
Il grazie di Papa Francesco alle Guardie Svizzere, ricevute ieri mattina con i loro
familiari, in occasione della Festa odierna del Corpo pontificio, sorto nel 1506,
sotto il pontificato di Giulio II. Presente all’incontro nella Sala Clementina, Ueli
Maurer, presidente della Confederazione elvetica. La Giornata, iniziata con una Messa
nella Basilica di San Pietro, presieduta dal cardinale Bertone segretario di Stato,
è proseguita con la commemorazione dei Caduti nel Piazzale dei Protomartiri Romani.
Ieri pomeriggio alle 17 il giuramento di 35 nuove reclute, nell'Aula Paolo VI, alla
presenza di mons. Giovanni Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato. Il
servizio di Roberta Gisotti:
In questo giorno
la Guardia Svizzera Pontificia ricorda il sacrificio di 147 soldati caduti nel ‘Sacco
di Roma’ il 6 maggio del 1547 nell’atto di difendere Clemente VII dall’assalto dei
Lanzichenecchi. Giorno di una memoria, a servizio dei successori di Pietro, che si
rinnova da 507 anni. “Oggi non siete chiamati a questo gesto eroico, – ha detto il
Papa - ma ad un'altra forma di sacrificio anch’essa impegnativa”:
“A mettere
le vostre energie giovanili al servizio della Chiesa e del Papa. E per fare questo
bisogna essere forti, animati dall’amore e sostenuti dalla fede in Cristo".
Da
qui il “grazie più sincero” di Papa Francesco:
“Ogni giorno posso sperimentare
personalmente la dedizione, la professionalità e l’amore con cui svolgete la vostra
attività. E di questo vi ringrazio!”.
Una festa che quest’anno si inserisce
nell’Anno della Fede:
“Ricordatelo bene: la fede che Dio vi ha dato nel
giorno del Battesimo è il tesoro più prezioso che avete! E anche la vostra missione
al servizio del Papa e della Chiesa trova lì la sua sorgente".
Poi l’invito
a testimoniare nel servizio “gentilezza”, cosi importante per tante persone che passano
dalla Città del Vaticano, per chi ci lavora ed anche per me, ha sottolineato il Papa.
Quindi una raccomandazione:
“Sappiate essere attenti gli uni agli altri,
ad accorgervi quando qualcuno di voi può avere un momento di difficoltà. Siate pronti
ad ascoltarlo, a stargli vicino”.
Infine, un pensiero affettuoso:
“Care
Guardie Svizzere, non dimenticate che il Signore cammina con voi: questo è un pensiero
buono che fa bene all’anima”.
Guardie Svizzere che oggi, con rinnovato
entusiasmo, servono Papa Francesco, come spiega il comandante del Corpo, il colonnello
Daniel Anrig:
"Il fatto è che lui si muove andando verso la gente
e questo all’inizio è stato qualcosa di nuovo. Il nostro compito – che ha oltre 500
anni – è quello di prestare servizio nelle residenze. È stato sempre così. Adesso
dobbiamo stare anche alla Domus Sanctae Marthae. All’inizio, certo, abbiamo incontrato
nuove circostanze, però è chiaro che resta un bel servizio".
Sono 110 oggi
le Guardie Svizzere, nel delicato compito di difendere la persona del Papa. Ma dietro
il loro impegno e sacrificio c'è quello delle donne, le loro mamme, nonne, fidanzate,
mogli, a cui il cardinale Bertone ha voluto rendere omaggio nella Messa, celebrata
stamane in San Pietro, ricordando la figura di Lidia, citata dall’apostolo Paolo a
Filippi, donna dal “cuore aperto e generoso”:
“Sì, possiamo dire, senza
esagerare, che nella storia della Guardia Svizzera Pontificia, come nella storia dell’evangelizzazione
del continente europeo, c’è anche il ruolo indispensabile di tante 'Lidia!'. Sono
le numerose donne che, con una discrezione pari alla loro efficienza, hanno segnato
il servizio reso dalle Guardie, dagli inizi e fino a oggi!”.