Myanmar. Appello dell’arcivescovo di Yangon ai leader religiosi: “Costruiamo pace
e armonia”
“Sollevare insieme un appello alla pace all’armonia interreligiosa”; “sollecitare
il governo ad adottare misure urgenti per proteggere le comunità più vulnerabili e
fermare quanti incitano all’odio e alla violenza”: è il messaggio accorato rivolto
a tutti i leader religiosi del Myanmar da mons. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon,
mentre il Paese è attraversato da una spirale di violenza interreligiosa, promossa
soprattutto da gruppi buddisti contro comunità musulmane. “Mi si spezza il cuore nel
vedere sorgere odio e l'intolleranza religiosa in Myanmar, e ancora di più nel vedere
ondate di orribile violenza e distruzione”, scrive il vescovo, in un messaggio inviato
a all’agenzia Fides. Si tratta di un accorato “appello personale ai miei fratelli
e sorelle buddisti e musulmani a unirsi per costruire una nazione in cui le persone
di tutte le religioni e le etnie possano vivere nel rispetto per l'altro, in pace
e dignità”, rimarca. L’arcivescovo si dice “seriamente preoccupato”. Infatti “se la
violenza che abbiamo visto a Oakkan e altrove, e in precedenza a Meikhtila e nello
Stato Rakhine, continua, la nostra fragile libertà potrebbe esserci strappata e il
Myanmar potrebbe precipitare in un circolo vizioso di odio, violenza e tumulti”. Il
messaggio, invitando “quanti desiderano la pace e l'armonia a unirsi e parlare apertamente”,
chiede a tutti i leader religiosi di cercare “quanto di più bello esiste nei loro
insegnamenti e filosofie” e di vivere secondo i principi del “Metta” (gentilezza amorevole),
“Karuna” (compassione), “Salam” (pace). Il vescovo ricorda precetti come “ama il prossimo
tuo come te stesso” e riprende le parole di Papa Francesco, che ha recentemente invitato
i cristiani ad essere una “comunità d'amore”. “Rivolgo l'appello del Papa a tutte
le persone del Myanmar”, afferma, notando “le nuove opportunità che si aprono in Myanmar,
per costruire una nazione libera e aperta al mondo” .“Ma, per essere una comunità,
con una visione positiva del futuro – conclude – abbiamo bisogno di essere un popolo
che dice 'no' all'odio e alla violenza. Per questo, dal profondo del cuore, grido
due parole ai miei fratelli e sorelle di tutte le comunità del mio amato paese: pace
e amore”. (R.P.)