Il Papa: lo Spirito Santo, nostro compagno di strada e amico, senza di Lui non possiamo
conoscere Gesù
Lo Spirito Santo è nostro amico e compagno di strada e ci dice dove è Gesù: così,
in sintesi, Papa Francesco nell’omelia della Messa presieduta nella Domus Sanctae
Marthae, in Vaticano. Ribadita l’importanza dell’esame di coscienza per la vita di
ogni cristiano. Erano presenti alcuni dipendenti della Fabbrica di San Pietro, accompagnati
dal cardinale presidente Angelo Comastri e da mons. Pablo Colino, prefetto della Cappella
musicale, che hanno concelebrato con il Santo Padre. Il servizio di Massimiliano
Menichetti:
Un’omelia tutta
centrata sullo Spirito Santo che è “proprio Dio, la Persona Dio, che dà testimonianza
di Gesù Cristo in noi”. Il Papa ha indicato la protezione dello Spirito Santo che
“Gesù chiama Paraclito”, “cioè quello che ci difende”, che “sempre è affianco a noi
per sostenerci”:
“La vita cristiana non si può capire senza la presenza
dello Spirito Santo: non sarebbe cristiana. Sarebbe una vita religiosa, pagana, pietosa,
che crede in Dio, ma senza la vitalità che Gesù vuole per i suoi discepoli. E quello
che dà la vitalità è lo Spirito Santo, presente”.
Lo Spirito “dà testimonianza”
di Gesù - sottolinea il Papa - “affinché noi possiamo darla agli altri”:
“Nella
prima lettura c’è una cosa bella: quella donna che ascoltava Paolo, che si chiamava
Lidia. Si dice di lei che il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo.
Questo fa lo Spirito Santo: ci apre il cuore per conoscere Gesù. Senza di Lui non
possiamo conoscere Gesù. Ci prepara all’incontro con Gesù. Ci fa andare per la strada
di Gesù. Lo Spirito Santo agisce in noi durante tutta la giornata, durante tutta la
nostra vita, come testimone che ci dice dove è Gesù”.
Il Papa ha esortato
più volte alla preghiera, quale via per avere, in “ogni momento”, la grazia della
“fecondità della Pasqua”. Una ricchezza possibile – ha detto – grazie allo Spirito
Santo. Quindi ha guardato “all’esame di coscienza”, “che i cristiani fanno sulla giornata
che hanno vissuto”, un “esercizio” che “ci fa bene - ha affermato - perché è prendere
proprio coscienza di quello che nel nostro cuore ha fatto il Signore”:
“Chiediamo
la grazia di abituarci alla presenza di questo compagno di strada, lo Spirito Santo,
di questo testimone di Gesù che ci dice dove è Gesù, come trovare Gesù, cosa ci dice
Gesù. Avere una certa familiarità: è un amico. Gesù l’ha detto: ‘No, non ti lascio
solo, ti lascio Questo’. Gesù ce lo lascia come amico. Abbiamo l’abitudine di domandarci,
prima che finisca la giornata: ‘Cosa ha fatto oggi lo Spirito Santo in me? Quale testimonianza
mi ha dato? Come mi ha parlato? Cosa mi ha suggerito?’. Perché è una presenza divina
che ci aiuta ad andare avanti nella nostra vita di cristiani. Chiediamo questa grazia,
oggi. E questo farà che, come lo abbiamo chiesto nella preghiera, che in ogni momento
abbiamo presente la fecondità della Pasqua. Così sia”.