Isole Mauritius: promossa l’istituzione di un diaconato permanente
Aiutare la Chiesa nell’evangelizzazione e rafforzare l’impegno dei sacerdoti nel campo
del sociale: sono queste le motivazioni che spingono la diocesi di Port-Louis, nelle
isole Mauritius, a promuovere l’istituzione di un diaconato permanente. In una nota
ufficiale diffusa sul sito web diocesano, il vescovo, mons. Maurice Piat, evidenzia
“la ricchezza” del diaconato, rilanciato dal Concilio Vaticano II nel 1965, poiché
esso permette di diffondere sempre più “il segno di Cristo servitore nel mondo”. Mons.
Piat non manca poi di riconoscere che “la carenza di sacerdoti, al giorno d’oggi,
incoraggia a prevedere tale servizio”, considerando anche che “le zone di povertà
sono sempre più numerose”. In questo senso, quindi, il diaconato permanente “potrà
rafforzare il segno di una Chiesa vicina ai sofferenti e agli emarginati”. I futuri
diaconi, inoltre, potranno contribuire all’opera ecclesiale “nel campo dell’educazione
e nella pastorale giovanile, sanitaria e carceraria”. I candidati al diaconato permanente,
spiega mons. Piat, dovranno avere “una vita di fede e di preghiera profonda”, essere
“veri servitori e non cercare la realizzazione di interessi personali”, bensì “la
riflessione e la comprensione dei problemi del nostro tempo”. La scelta dei candidati,
sottolinea il vescovo di Port-Louis, sarà ben ponderata: essi verranno identificati
dai parroci o dai cappellani dei movimenti ecclesiali ed i loro nomi saranno comunicati,
in via riservata, alla Commissione del Diaconato permanente, nominata un anno fa.
Tale organo coordinerà la richiesta, il discernimento e la formazione dei futuri diaconi
permanenti e quindi comunicherà il nome dei prescelti al vescovo ed al Consiglio episcopale.
Dopo di che, i nominativi verranno riferiti ai parroci o ai cappellani che hanno inviato
la richiesta e saranno questi ultimi ad invitare i prescelti ad un processo di discernimento,
prima di dare una risposta. Articolato anche il periodo di formazione del candidato:
dopo un anno svolto insieme ad un gruppo parrocchiale, la preparazione continuerà
per altri tre anni. “Se tutto procede – continua mons. Piat – i primi diaconi potrebbero
essere ordinati nel 2017”. Quindi il vescovo conclude: “Accogliamo nella fede i futuri
candidati. Il Signore ci doni il suo Spirito e ci guidi sul cammino del diaconato
permanente”. (I.P.)