Malaysia: la preghiera delle comunità cristiane alla vigilia delle elezioni
I cristiani della Malaysia si riuniscono in preghiera alla vigilia delle elezioni.
Negli ultimi due giorni numerose comunità cristiane, nelle chiese di diverse confessioni,
hanno organizzato incontri di preghiera in vista delle elezioni generali, che si svolgono
questa domenica. “Quello che chiediamo – spiega all’agenzia Fides padre Lawrence Andrew,
gesuita, direttore del settimanale cattolico “Herald Malaysia” – è che il voto si
tenga in modo pacifico e trasparente”. La campagna elettorale ha visto fronteggiarsi
due schieramenti: la coalizione dell’UMNO (“United Malays National Organization”),
governo uscente, e la coalizione di opposizione “Pakatan Rakyat” (“Alleanza del Popolo”).
“Come cristiani – prosegue il sacerdote - abbiamo sottolineato valori come giustizia,
legalità, uguaglianza, rispetto della libertà di religione. I temi della giustizia,
della trasparenza e della lotta alla corruzione hanno caratterizzato il dibattito
pre-elettorale. “Le questioni di ingiustizia, discriminazione, emarginazione, sono
sentite dalla nazione”, nota il religioso, e l’opposizione si è fatta portavoce del
disagio. Nella campagna elettorale hanno avuto un certo peso anche i temi religiosi:
“Il partito al governo – spiega p. Andrew – ha paventato il rischio che la coalizione
di opposizione possa introdurre una legislazione caratterizzata da precetti marcatamente
islamici”. Secondo il religioso non si tratta però di un rischio reale: il PAS (“Parti
Islam SeMalaysia”) è l’unico partito islamico nel cartello dell’opposizione. Altre
componenti della società civile mettono invece in guardia contro possibili brogli,
che potrebbero verificarsi soprattutto in caso di forte astensionismo: il movimento
“Bersih” (che significa “trasparenza”) nato nel 2012 per chiedere “trasparenza e riforme”
si detto “fortemente deluso” dai mancati interventi legislativi della Commissione
elettorale per prevenire i brogli. Il movimento ha continuato a sensibilizzare la
popolazione “sull’urgenza di recarsi a votare e di non disertare le urne”. “Non è
facile dire chi potrà vincere: sembra vi sia equilibrio fra le forze in campo”, conclude
p. Andrew, ricordando che il nuovo governo dovrà riesaminare la questione dell’uso
del termine “Allah” nella pubblicazioni cristiane. In Malaysia, circa il 60% della
popolazione è musulmana, quasi il 20% buddista, 9% cristiana, 6% indù. (D.M.)