Giornata dedicata ai bambini vittime di violenza. Don di Noto: necessarie informazione
e prevenzione
“Aiutare i bambini è un atto di fede, non ignorarli”. Questo il tema della Giornata
dedicata questa domenica, in Italia, ai bambini vittime della violenza, dello sfruttamento
e dell’indifferenza. Ad organizzare l’appuntamento, l’associazione Meter guidata da
don Fortunato Di Noto, che sarà presente in Piazza San Pietro con una delegazione
per il Regina Caeli presieduto dal Papa. Eugenio Bonanata loha intervistato:
R. - E’ la grande
opportunità, ormai data da 17 anni, a coloro che aderiscono ma anche a coloro che
condividono esattamente l’impegno che bisogna promuovere in favore dei bambini che
sono ai margini, che sono deprivati, che sono dimenticati. La Chiesa - luce delle
genti - non può fare altro che essere madre, accogliente, ma - dall’altra parte -
anche sollecitare le istituzioni a fare sempre di più. Noi, come Meter, siamo impegnati
in questo contesto e la conclusione della Giornata sarà domani in Piazza San Pietro
con Papa Francesco. Credo che questo possa dare un contributo ulteriore ed essenziale,
affinché tutti possiamo dire che stare dalla parte dei bambini è stare dalla parte
di Gesù.
D. - La violenza contro i bambini che dimensione ha?
R. -
Ha una dimensione sommersa: noi non possiamo avere un dato ufficiale. Se pensiamo
però a coloro che sono coinvolti nell’abuso, nella produzione del materiale pedopornografico
e magari allocati come siti pornografici all’estero, ci accorgiamo che la dimensione
- pur presente in Italia - ha una dimensione transnazionale. Sappiamo benissimo che
sono migliaia i casi giudiziari aperti, che hanno un lungo percorso… Non è facile
poter arrivare immediatamente alla soluzione giudiziaria. Però sappiamo anche come
le violenze si consumino nel silenzio, nel segreto, con la paura e con la minaccia.
Quindi, di conseguenza, è necessario creare un rapporto fiduciario nei confronti dei
bambini, senza tanti allarmismi, ma pensando che ci sono punti di riferimento: basta
un numero verde, il nostro è l’800.45.52.70; basta anche un e-mail, che si può inviare
attraverso il sito Associazionemeter.org. Io credo che questo sia il contributo essenziale
di porte aperte, affinché possano essere accolti coloro che sono abusati.
D.
- Cosa dire, invece, della violenza fisica contro i bambini?
R. - Non si può
educare maltrattando fisicamente i bambini. Io credo che le parole possono essere
anche come pietre, peggio delle percosse. Però è anche vero che in una logica nuova,
in una logica costruttiva, in una logica di dialogo, di accoglienza, in fondo in fondo,
cosa può costare ad un adulto, se è capace di amare, amare i bambini e educarli? L’atto
educativo è l’atto di responsabilità. Quindi oggi credo dovremmo, forse, stare attenti
a non immergersi nelle nuove tecnologie, dimenticando chi abbiamo accanto, ma creando
un rapporto di relazione costante, perché è nelle relazioni che ci si gioca poi tutto.
In fondo i bambini hanno bisogno di autorità competente e soprattutto di punto di
riferimento importanti.
D. - Cosa fare concretamente per ridurre l’indifferenza
nei confronti dei più piccoli?
R. - Primo, implantare una nuova cultura: sempre
di più ribadire che l’uomo è più importante di ogni altra cosa; l’uomo è al centro
dell’aspetto educativo. Poi trasmettere i valori, trasmettere la cultura, trasmettere
- perché no? - anche il senso religioso. Noi, dimenticando Dio, in fondo in fondo,
per chi è credente, dimentichiamo l’uomo e dimenticando l’uomo, ci si dimentica il
volto di Dio che si realizza e si manifesta attraverso l’umanità nostra. Dall’altra
parte, però, sono anche necessarie informazione, prevenzione, risorse più oculate
e investite nella famiglia, investite nella scuola, nella sanità.
D. – Qual
è il significato di concludere questa giornata a Piazza San Pietro?
R. - Parte
idealmente da Piazza San Pietro, che è già diventata patrimonio comune delle comunità
cattoliche cristiane in Italia: non ci sarà comunità cattolica che celebrerà la Santa
Messa e non avrà questa intenzione nella preghiera dei fedeli. Questo già è stato
un bel traguardo che abbiamo raggiunto. Dall’altra parte, da San Pietro parte quest’abbraccio
di Madre, che è la Madre Chiesa: queste belle colonne accolgono questo popolo, assieme
a un Padre, che è Papa Francesco, assieme ai figli, assieme alla gente di buona volontà.