Honduras: si cerca una tregua tra bande sull’esempio di El Salvador
"Siamo in un processo di recupero del rispetto della vita, stiamo ascoltando entrambe
le bande, ma il governo non ha ancora dato una risposta", ha detto mons. Rómulo Emiliani
Sánchez, vescovo ausiliare di San Pedro Sula a una stazione di radio locale, annunciando
l’avvio di un dialogo con le principali bande criminali dell’Honduras, per giungere
ad una tregua simile a quella in vigore ad El Salvador. Mons. Emiliani lavora nella
città settentrionale di San Pedro Sula, la seconda del Paese dove la realtà delle
carceri è molto dura. Le due bande sono la Mara Salvatrucha (Ms) e la banda "18",
che, grazie agli sforzi di mediazione finora effettuati, hanno riconosciuto che le
persone che commettono reati, devono pagare con sanzioni pronunciate dalle corti di
giustizia. Il Vescovo ha ammesso che il governo è riluttante a parlare con le bande,
ma "abbiamo l'esempio di Paesi come El Salvador, Guatemala e Colombia", dove le autorità
hanno negoziato con la guerriglia per favorire la pacificazione. Mons. Emiliani ha
sottolineato che gli sforzi di pace, appena iniziati, dureranno a lungo perché “si
tratta di un percorso difficile, i cui risultati saranno visti fra due generazioni.
Stiamo seminando, ma saranno altri a raccogliere”. Fra i gesti che le bande hanno
offerto per dimostrare l'interesse alla tregua, c'è il dono di sessanta banchi di
legno, costruiti da loro membri in carcere, a una scuola in un quartiere povero di
San Pedro Sula. Le due bande sono formate soprattutto da giovani estremamente poveri,
senza accesso a un lavoro dignitoso, all'istruzione e ad altri benefici della società.
(R.P.)