Ucraina: la situazione della libertà religiosa nel Paese
Il Servizio di informazione religiosa dell’Ucraina (Risu) ha lanciato ieri un nuovo
progetto per esaminare le questioni legate alla libertà religiosa nel Paese. Lo scopo
principale – secondo quanto riporta l’agenzia Sir - è “raccogliere e diffondere informazioni
sulle violazioni e le minacce alla libertà religiosa e riferire sugli eventi o azioni
finalizzate a difenderla”. Osservatori esterni ed esperti ucraini hanno concluso che
nel corso degli ultimi anni lo stato della libertà di religione in Ucraina ha subito
un grave deterioramento. A una recente tavola rotonda organizzata dal Centro “Razumkov”
- riferisce l'agenzia Sir - il direttore dell’Associazione ucraina per la libertà
religiosa, Viktor Yelensky, ha dichiarato che attualmente la maggior parte dei cittadini
- il 65%, con una diminuzione dell’11% rispetto ai dati del 2010 - ritiene che vi
sia una libertà di religione assoluta. Yelensky, inoltre, ha osservato che il livello
di restrizione della libertà religiosa imposta dal Governo - così come calcolato da
centri di ricerca internazionali sulla base di diversi parametri - è drasticamente
peggiorato. Gli esperti che hanno partecipato alla tavola rotonda hanno notato che
la gente dimostra di avere massima fiducia nella Chiesa, considerata come “una fondazione
della società civile ucraina”. Il progetto di monitoraggio della libertà religiosa
da parte del Risu, che gode del sostegno della Fondazione nazionale per la democrazia,
durerà fino al 20 aprile 2014. L’Agenzia invita le Chiese e le organizzazioni religiose,
le comunità e i singoli credenti in Ucraina, a segnalare le violazioni o restrizioni
dei diritti e l’intolleranza religiosa. (R.P.)