Messaggio per la festa di Vesakh: cristiani e buddisti difendano la vita umana
“Il nostro autentico dialogo fraterno esige che noi buddisti e cristiani facciamo
crescere ciò che abbiamo in comune, e specialmente il profondo rispetto per la vita
che condividiamo”. È una delle affermazioni contenute nel Messaggio che il Pontificio
Consiglio per il Dialogo Interreligioso ha indirizzato al mondo buddista in occasione
dell’annuale festa di “Vesakh”, la "Festa della luce". Il servizio di Alessandro
De Carolis:
“L’amorevole
gentilezza verso tutti gli esseri” è la “pietra angolare” dell’etica buddista. L’amore
di Dio e l’amore del prossimo è invece “il nocciolo dell’insegnamento morale di Gesù”.
A un certo punto del Messaggio, il cardinale Jean-Louis Tauran, primo firmatario del
documento, mette in relazione questi fondamenti del cristianesimo e del buddismo per
esprimere il concetto centrale del Messaggio 2013: la tutela della vita umana. Penso
“sia urgente – scrive – creare, sia per i buddisti che per i cristiani, sulla base
dell’autentico patrimonio delle nostre tradizioni religiose, un clima di pace per
amare, difendere e promuovere la vita umana”.
Dopo aver ricordato all’inizio
del testo l’esortazione di Papa Francesco sulla “necessità del dialogo e dell’amicizia
tra i seguaci dei differenti religioni”, il Messaggio per la festa di Vesakh prosegue
notando come malgrado i “nobili insegnamenti sulla santità della vita umana”, il male
contribuisca “in diverse forme alla disumanizzazione della persona, attenuando il
senso di umanità degli individui e delle comunità”. “Questa tragica situazione – insiste
il documento – esige che noi, buddisti e cristiani, uniamo le forze per smascherare
le minacce alla vita umana e risvegliare la coscienza etica dei nostri rispettivi
seguaci per generare una rinascita spirituale morale degli individui e delle società
al fine di essere veri operatori di pace, amando, difendendo e promuovendo la vita
umana in tutte le sue dimensioni”.
“Il nostro autentico dialogo fraterno –
si legge ancora – esige che noi buddisti e cristiani facciamo crescere ciò che abbiamo
in comune, e specialmente il profondo rispetto per la vita che condividiamo”. Dunque,
conclude il Messaggio, “continuiamo a collaborare con rinnovata compassione e fraternità
per alleviare le sofferenze della famiglia umana, tutelando la sacralità della vita
umana”.