Lavoro, Rapporto Ocse: ridurre costo del lavoro per facilitare la ripresa
È' necessario intervenire sul fronte della lotta alla disoccupazione giovanile già
nel prossimo vertice europeo di giugno. Lo dice il premier Enrico Letta, intervenendo
a Roma alla presentazione del rapporto Ocse. Per l'organizzazione economica l'Italia
deve puntare di più sulla crescita. Il servizio di Alessandro Guarasci:
Per l'Ocse,
nello stato attuale di finanza pubblica è impossibile ridurre le tasse. L'Organizzazione
per la cooperazione e lo sviluppo lo dice chiaramente nel suo rapporto sull'Italia
presentato a Roma. E comunque, nel caso si dovesse intervenire sul fronte fiscale,
è necessario agire prima di tutto sul costo del lavoro, per facilitare la ripresa.
Insomma, una possibile abolizione dell'Imu, secondo l'organizzazione di Parigi, sembra
poco fattibile.
La situazione d'altronde non è positiva per l'Ocse, che prevede
per l'Italia un calo del pil nel 2013 dell'1,5% e un rapporto deficit-Pil che supererà
il 3%. Massima fiducia comunque nel nuovo governo che, dice l'Ocse, ha avuto un giudizio
positivo anche dai mercati. Il presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta,
afferma che l'Italia sta facendo una corsa contro il tempo, perché la comunità internazionale
dall'Italia aspetta risultati, ma - mette in luce Letta - è tutta l'Europa a non avere
tempo. Il premier dice di voler mettere in campo una strategia particolare contro
la disoccupazione giovanile, e per arrivare con proposte concrete al vertice europeo
di giugno ci sarà gruppo di lavoro tra l'Ocse e il governo. Il vero obiettivo è la
crescita che, secondo Letta, bisognerà realizzare senza scassare i conti pubblici.
Un aiuto potrebbe arrivare dalla chiusura della procedura di deficit eccessivo avviata
dalla Ue che permetterà di mettere in circolo 12 miliardi. Eventuali tagli alle tasse,
in primo luogo Imu e Iva, saranno decisi con la maggioranza, anche se Letta riconosce
che l'Italia ha un peso fiscale eccessivo.