Bangladesh: due ditte straniere dell'abbigliamento risarciranno le famiglie delle
vittime
Due aziende occidentali risarciranno le famiglie delle 385 vittime del Rana Plaza,
palazzo di otto piani crollato in Bangladesh. Si tratta di Primark, noto rivenditore
di vestiti low-cost in Irlanda e Regno Unito, e di Loblaw, la più grande catena di
supermercati del Canada, che nell'edificio collassato il 24 aprile scorso realizzava
i prodotti per Joe Fresh, la propria linea di abbigliamento. Intanto, ieri la polizia
ha arrestato Mohammed Sohel Rana, proprietario del palazzo, che è accusato di negligenza,
abuso edilizio e minacce contro i lavoratori del Rana Plaza. Julija Hunter, portavoce
della Loblaw, ha dichiarato oggi che l'azienda darà il proprio sostegno "nel miglior
modo possibile", e che le famiglie "riceveranno aiuti adesso e in futuro". La Compagnia
- riferisce l'agenzia AsiaNews - ha annunciato di voler cambiare rotta, per evitare
che incidenti come quello del Rana Plaza si ripetano. Sulla stessa lunghezza d'onda
anche Primark, che con un comunicato stampa ha ammesso "piena consapevolezza della
nostra responsabilità. Esortiamo gli altri rivenditori che si rifornivano dagli stabilimenti
del Rana Plaza a offrire la propria assistenza". Nei prossimi 15 giorni Mohammed Sohel
Rana sarà interrogato per chiarire la sua posizione circa il crollo dell'edificio.
L'uomo, 30 anni, è un imprenditore rampante "cresciuto" nella sezione giovanile dell'Awami
League (AL), il partito al governo. A 20 anni avvia una piccola attività di produzione
d'olio su un pezzetto di terra appartenente al padre, anch'egli arrestato ieri. Grazie
ai propri contatti con l'AL - che nella zona è molto potente - riesce a comprare il
terreno a fianco: uno stagno prosciugato in fretta e furia, su cui ha fatto edificare
il Rana Plaza. Il permesso di costruzione parlava di un edificio di cinque piani,
a cui l'uomo ha aggiunto in modo illegale altri tre piani. (R.P.)