2013-04-26 17:00:13

Letta al lavoro per il nuovo governo. Padre Simone: non necessariamente tecnici nell'esecutivo


Prosegue il lavoro di Enrico Letta, incaricato dal presidente Napolitano di formare un governo. Ieri due incontri con Napolitano, nella notte la trattativa per decidere il programma e la lista dei ministri. Tensioni con il Pdl sui nomi, poi Berlusconi spinge per l'intesa. Superati gli ultimi ostacoli potrebbe tenersi oggi il giuramento al Quirinale con la presentazione dei ministri, quindi lunedì o martedì il discorso in Parlamento per chiedere la fiducia di Camera e Senato. Letta può contare sull'appoggio di Scelta civica e del Pd, nonostante persistenti divisioni all’interno del partito. Segnali di apertura dal Pdl, mentre Grillo boccia il prossimo esecutivo definendolo “un’ammucchiata”. Il servizio è di Paolo Ondarza:RealAudioMP3

Sono ore intense per Enrico Letta alla ricerca di una maggioranza di governo e alle prese con veti incrociati delle forze parlamentari. Questa mattina il lungo colloquio di due ore con l presidente Napolitano e quello con il premier dimissionario Monti. Poi al lavoro per la stesura del discorso con cui forse lunedì chiederà la fiducia alle Camere. Già domani potrebbe sciogliere la riserva e giurare davanti al capo dello Stato. Dopo le consultazioni di ieri per Letta restano ancora da sciogliere nodi intricati come la richiesta di abolire l’Imu avanzata dal Pdl. Oggi Berlusconi è rientrato a Roma dagli Usa e ha riunito lo stato maggiore del suo partito dicendosi ottimista sul futuro esecutivo, pur specificando di non volerne far parte. Altra grana per Enrico Letta sarà la squadra di governo: un veto sui nomi di Monti e Amato è stato posto dalla Lega che deciderà domenica se votare la fiducia o collocarsi all’opposizione insieme a Fratelli d’Italia, Sel e Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo ha già fatto sapere di non avere alcuna intenzione di mescolarsi a quella che definisce “un ammucchiata”. Ma per il sindaco di Firenze Matteo Renzi l’ex comico presto perderà consensi e grazie a Letta verrà fuori un buon governo che il Pd voterà compatto.

Sul futuro esecutivo Alessandro Guarasci ha sentito l’opinione di Padre Michele Simone, notista politico della Civiltà Cattolica:RealAudioMP3

R. – Nell’incontro con il Movimento 5 Stelle, ieri sera, e poi anche tenendo presenti le dichiarazioni delle varie delegazioni dei partiti, la caratteristica che veniva ripetuta è che ci vuole sì un governo politico, e poi capacità concrete per quanto riguarda le conoscenze e l’organizzazione. Quindi, non necessariamente tecnici.

D. – Possiamo in qualche modo legare il destino di questo governo a temi come la restituzione dell’Imu?

R. – No, io direi che questo – almeno fino adesso – non ha bloccato le trattative, perché stanno cercando un modo per tirarsene fuori, da una parte e dall’altra.

D. – La priorità dovrà essere il rilancio dell’economia e le riforme istituzionali: questo è fondamentale per far sì che questo governo abbia una durata anche non breve?

R. – Sì: soprattutto l’impegno nel settore economico, un’urgenza nella società e una necessaria messa in atto del programma.

D. – Però, Pd e Pdl durante la campagna elettorale, hanno avuto toni molto duri l’uno nei confronti dell’altro. E’ normale che ora siedano assieme attorno ad un tavolo, quello del Consiglio dei ministri?

R. – C’è – diciamo – lo sguardo dall’alto del presidente della Repubblica, che veglia su questo che è un punto essenziale. D’altro canto, si tratta di un governo di emergenza, perché la situazione economica italiana è una situazione in emergenza.

D. – Secondo lei, questo governo dovrà avere anche un atteggiamento diverso con l’Europa, dunque: austerità ma anche sviluppo? Insomma: c’è un margine di trattativa?

R. – Per ora non emerge, tranne l’incaricato del settore economico nella Commissione, una presa di posizione a favore di una maggiore apertura in economica. L’onorevole Letta sembra intenzionato a fare di tutto, su questo punto.

Ultimo aggiornamento: 27 aprile







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