Incontro Napolitano-Letta. Padre Simone: non necessariamente tecnici nel governo
E’ durato circa due ore e mezzo l’incontro di questa mattina al Quirinale tra il presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano e il premier incaricato Enrico Letta. La riserva
sarà sciolta non prima di domani, e sempre domani dovrebbe avvenire il giuramento.
Alessandro Guarasci:
Letta accelera in vista della formazione del governo.
Dopo il colloquio al Quirinale, il premier incaricato è andato a Palazzo Chigi per
parlare con Monti. Nel pomeriggio, si recherà dai capigruppo alla Camera per definire
i tempi sul dibattito di fiducia al governo. Il leader del Pdl, Silvio Berlusconi,
dice che da parte di Letta c’è un atteggiamento molto positivo e che i deputati del
centro destra sono “molto confortati”. Il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta,
precisa comunque che la “restituzione dell’Imu è un punto fondante della partecipazione
al governo, e Letta finora è stato seriamente disponibile ad ascoltare”. La Lega però
chiede che Amato e Monti non entrino nel governo. Beppe Grillo sentenzia che il Movimento
Cinque Stelle non si mescolerà mai con questa maggioranza. Un appoggio a Letta arriva
da Renzi, convinto che verrà un buon governo, votato compatto dal Pd, anche se esclude
espulsioni per eventuali dissenzienti. Una parte del Pd auspica comunque un profilo
innovativo per l’esecutivo. Abbiamo sentito l’opinione di Padre Michele Simone,
notista politico della Civiltà Cattolica:
R. – Nell’incontro
con il Movimento 5 Stelle, ieri sera, e poi anche tenendo presenti le dichiarazioni
delle varie delegazioni dei partiti, la caratteristica che veniva ripetuta è che ci
vuole sì un governo politico, e poi capacità concrete per quanto riguarda le conoscenze
e l’organizzazione. Quindi, non necessariamente tecnici.
D. – Possiamo in qualche
modo legare il destino di questo governo a temi come la restituzione dell’Imu?
R.
– No, io direi che questo – almeno fino adesso – non ha bloccato le trattative, perché
stanno cercando un modo per tirarsene fuori, da una parte e dall’altra.
D.
– La priorità dovrà essere il rilancio dell’economia e le riforme istituzionali: questo
è fondamentale per far sì che questo governo abbia una durata anche non breve?
R.
– Sì: soprattutto l’impegno nel settore economico, un’urgenza nella società e una
necessaria messa in atto del programma.
D. – Però, Pd e Pdl durante la campagna
elettorale, hanno avuto toni molto duri l’uno nei confronti dell’altro. E’ normale
che ora siedano assieme attorno ad un tavolo, quello del Consiglio dei ministri?
R.
– C’è – diciamo – lo sguardo dall’alto del presidente della Repubblica, che veglia
su questo che è un punto essenziale. D’altro canto, si tratta di un governo di emergenza,
perché la situazione economica italiana è una situazione in emergenza.
D. –
Secondo lei, questo governo dovrà avere anche un atteggiamento diverso con l’Europa,
dunque: austerità ma anche sviluppo? Insomma: c’è un margine di trattativa?
R.
– Per ora non emerge, tranne l’incaricato del settore economico nella Commissione,
una presa di posizione a favore di una maggiore apertura in economica. L’onorevole
Letta sembra intenzionato a fare di tutto, su questo punto.