Mobilitazione nelle Filippine sulla legge riguardante la salute riproduttiva
A Manila, nelle Filippine, si è svolta una manifestazione alla quale hanno aderito
oltre 500 mila persone per chiedere di sostenere alle prossime elezioni, in programma
il 13 maggio, candidati che promuovano e difendano espressamente una legislazione
pro-vita e pro-famiglia. Il Paese, infatti, sta dibattendo sulla legge “Reproductive
Health Bill” (“Rh Bill”, legge anti-vita), approvata nello scorso mese di dicembre.
Si tratta di una norma sulla salute riproduttiva che introduce la contraccezione e
l'aborto come mezzi per il controllo delle nascite di fronte ad una crescente povertà.
La Chiesa delle Filippine – riporta il Sir – si è espressa attraverso una lettera
pastorale di mons. Socrates Villegas, arcivescovo di Lingayen Dagupan. “Occorre pregare
– ha scritto il presule – perché il Signore guidi ogni candidato all’esercizio della
responsabilità civile, dal momento che solo Dio può illuminarci nel processo decisionale”.
La Chiesa, che in quanto “coscienza della società civile”, è capace di guardare alle
sfide della promozione del bene comune, non deve “sostenere alcun candidato per non
diventare di parte; deve rifiutarsi di giocare con il fuoco del potere politico o
rischia altrimenti di bruciarsi essa stessa”. Prima dell’entrata in vigore della legge,
fissata al 31 marzo scorso, la Corte Suprema delle Filippine, investita da diverse
obiezioni di carattere costituzionale, ne ha sospeso l’attuazione rinviando la decisione
al prossimo 18 giugno. (B.C.)