Appello del Papa per la pace in Siria e per i due vescovi ortodossi rapiti nel Paese
E’ ancora giallo sulla sorte dei due vescovi ortodossi rapiti tre giorni fa nel nord
della Siria. Le notizie sulla liberazione diffuse nelle scorse ore non hanno ancora
trovato conferma e cresce la preoccupazione evidentemente per le difficoltà di trovare
un accordo per il rilascio. E ieri all’Udienza Generale Papa Francesco ha lanciato
un vibrato appello per la liberazione dei due presuli. Il Pontefice auspica anche
una urgente soluzione politica per la crisi del Paese. Intanto sul terreno il sanguinoso
scontro tra esercito e miliziani dell’opposizione continua senza sosta. Il servizio
di Salvatore Sabatino:
La Siria nel
cuore di Papa Francesco. L’appello lanciato ieri è forte e chiaro: che tacciano le
armi, che al loro posto risuonino le parole:
"Cessi lo spargimento di sangue,
si presti la necessaria assistenza umanitaria alla popolazione e si trovi quanto prima
una soluzione politica alla crisi".
Prima, però, Papa Francesco aveva fatto
riferimento al rapimento dei due vescovi metropoliti greco-ortodosso e siro-ortodosso
di Aleppo.
"E’ un ulteriore segno della tragica situazione che sta attraversando
la cara nazione siriana, dove la violenza e le armi continuano a seminare morte e
sofferenza".
Ha parlato di notizie contrastanti il Pontefice. Le stesse
che anche oggi si susseguono senza sosta. La loro liberazione è stata rilanciata per
la seconda volta da parte dei ribelli; nei fatti, di loro, ancora nessuna traccia
ad Aleppo, città devastata dalla guerra, arrivata ad invadere pure la Grande Moschea
della città, divenuta tragico scenario di combattimenti. Tanto pesanti da causare
il crollo del millenario minareto, simbolo stesso di Aleppo. Le violenze, però, non
risparmiano neppure Damasco, dove colpi di mortaio hanno ucciso una decina di persone.
Vittime che si aggiungono a vittime; quelle di un conflitto che sta minando il futuro
del Paese, spazzando via intere generazioni. Sarebbero 8mila i bambini rimasti uccisi
dall’inizio della guerra. Dato diffuso dall’opposizione, che parla pure di esecuzioni
sommarie e torture. Un Paese devastato su tutti i fronti, insomma, che guarda al futuro
con angoscia e disperazione; di qui l’importanza del messaggio di Papa, che infonde
fiducia e speranza, come ci conferma mons. Antoine Audo, vescovo caldeo di
Aleppo:
R. - Trovo molto significativo il fatto che il Santo Padre dia attenzione
particolare alla situazione in Siria, puntando soprattutto sulla soluzione politica.
É una cosa molto positiva! Oggi, tanti ne parlano - anche a livello delle Nazioni
Unite - e quando il Papa sottolinea questo aspetto è molto positivo. Per quanto riguarda
il rapimento dei due vescovi il suo appello dà coraggio a noi come comunità cristiana
presente qui.