Singapore: Congresso dei superiori maggiori del Sudest asiatico sul tema della tratta
I religiosi del Sud-Est asiatico vogliono focalizzare più energie e attenzione sulla
lotta al traffico di essere umani. L’impegno è scaturito dal 15° Congresso dei Superiori
Maggiori della regione (Seams) che ha visto riuniti a Singapore 33 delegati in rappresentanza
di 24 congregazioni religiose. L’incontro si tiene ogni tre anni per promuovere una
più stretta collaborazione tra i religiosi nell’apostolato sociale. Al centro del
Congresso di Singapore è stata appunto la tratta delle persone, un fenomeno criminale
in netta crescita in tutto il mondo e in particolare nel continente asiatico. Secondo
le organizzazioni per i diritti umani essa coinvolgerebbe almeno 27 milioni di persone
in tutto il mondo, in particolare donne e bambini, mentre l’ultimo rapporto dell’Organizzazione
Internazionale del Lavoro (Oil) parla di circa 20,9 milioni di vittime della schiavitù.
Una parte significativa di questi nuovi schiavi, 11,7 milioni di persone, viene proprio
dalla regione dell’Asia e del Pacifico. Ed è stato questo dato – come ha spiegato
padre Colin Tan, Superiore della regione Malesia-Singapore della Compagnia di Gesù,
che ha guidato i lavori – a convincere i religiosi della regione a dedicare il Congresso
a questo tema che è motivo di crescente preoccupazione per la Chiesa. Dall’incontro
– spiega il comunicato finale ripreso dall’agenzia Ucan - è emersa la forte convinzione
dei partecipanti che per combattere queste moderne forme di schiavitù non bastano
iniziative isolate, ma occorre urgentemente un’azione coordinata tra le congregazioni
religiose del continente. (L.Z.)