Roma. L'uomo e il Creato al centro del terzo Festival internazionale della danza
Una profonda indagine del corpo umano e dello stretto rapporto dell’uomo con il Creato
sono il filo conduttore della terza edizione del Festival internazionale della danza
al via oggi a Roma. Rivolto ad un pubblico di tutte le età, vedrà l’alternarsi, in
due mesi, di cinque spettacoli sul palcoscenico del Teatro Olimpico e negli spazi
all’aperto dei Giardini della Filarmonica romana. Protagonisti i diversi volti della
danza contemporanea e del teatro visivo dei nostri giorni. L’edizione è dedicata a
Vittoria Ottolenghi, preziosa voce critica della danza scomparsa di recente, che alla
Capitale ha lasciato un fondo di oltre 600 tra volumi e documenti visivi. Il servizio
di Gabriella Ceraso:
"Aterballetto",
"Mummenschanz", "Collettivo320chili" e la coreografa e danzatrice Alessandra
Cristiani: sono i quattro volti della danza. Dal teatro visivo all’acrobatica, al
Nouveau Cirque, protagonisti del Festival che aggiunge agli spettacoli anche
un picnic all’aperto nei giardini della Filarmonica, il 25 aprile, e workshop
dedicato al corpo in movimento. Nel segno di Igor Stravinskij la serata inaugurale,
con tre coreografie di Mauro Bigonzetti per la compagnia emiliana "Aterballetto",
a 100 anni dalla prima della “Saga della Primavera” - inizio secolo a Parigi - un
capolavoro del quale Sandro Cappelletto, direttore artistico del Festival,
spiegherà al pubblico la genesi:
"È il rito della Primavera. Ad un
certo punto Stravinskij dice: 'L’energia per quest’opera mi è venuta dalla terra'”.
Ai gesti puliti, alle coreografie essenziali dell’"Aterballetto", segue
il ritorno atteso dei leggendari "Mummenschanz", teatro visivo tra i più celebri al
mondo. I musicisti del silenzio che irrompono sulla scena senza musica, indossando
quello che la nostra società scarta:
"Loro ci dimostrano che anche l’oggetto
più semplice, più povero, può rivivere grazie alla creatività dell’uomo".
Due
le prime assolute: "Misticanza" del "Collettivo320chili", giovani italiani
che sul palco intrecciano diverse tecniche:
"Danza, l’aspetto teatrale e
l’aspetto del circo, del gioco e l’aspetto dell’acrobazia".
Magica l’altra
prima assoluta, il 24 giugno, è "Eros Aria" interpretato da Alessandra Cristiani.
Eros come amore per la natura, in dialogo con il corpo umano. Torna dunque il rapporto
con il Creato, che oggi nella danza è più importante che le tematiche sociali.