Memoria di San Giorgio: onomastico del Papa, auguri da tutto il mondo
Ieri, in occasione della memoria di San Giorgio, giorno in cui il Pontefice ha festeggiato
il suo onomastico, tutta la Chiesa esprime il suo affetto per il Papa Jorge Mario
Bergoglio. Tantissimi gli auguri che gli sono giunti da tutto il mondo. San Giorgio
è venerato come martire di Cristo: secondo la tradizione visse nel III secolo. Ripercorriamo
la storia di questo santo nel servizio di Debora Donnini:
La figura di
san Giorgio è avvolta nel mistero. Poche le notizie che ci sono pervenute sulla sua
vita, molte, invece, le vicende leggendarie che gli sono attribuite. Quello che è
certo è che il culto di san Giorgio è molto diffuso sia in Oriente sia in Occidente,
fin dal IV secolo. Tanto per fare qualche esempio: 21 comuni italiani portano il suo
nome, è patrono dell’Inghilterra e diversi re scelsero di chiamarsi come lui. Le poche
notizie che si hanno sono nella “Passio Georgii” che il “Decretum Gelasianum” del
496 classifica fra le opere apocrife. Si desume che san Giorgio sia nato in Cappadocia
e sia stato educato dai genitori alla fede cristiana. Da adulto diventa tribuno dell’armata
dell’imperatore di Persia Daciano ma secondo alcune recensioni si tratterebbe dell’armata
di Diocleziano che nel 303 riprese a perseguitare i cristiani. Fu allora che Giorgio
distribuisce i suoi beni ai poveri e, dopo aver strappato l’editto, confessa la sua
fede, viene sottoposto a supplizi e buttato in carcere dove il Signore gli avrebbe
predetto tre volte la morte e tre volte la risurrezione. Quindi gli agiografi raccontano
una serie di episodi strabilianti. La leggenda del drago compare nel Medioevo quando
viene elaborata la sua figura di cavaliere eroico. Si narra che nella città di Silene,
in Libia, gli abitanti offrissero ogni giorno ad un drago che viveva in uno stagno,
per placarlo, prima due pecore e poi una pecora e un giovane estratto a sorte. Un
giorno fu estratta la figlia del re. Passando di lì Giorgio intervenne per salvarla
trafiggendo il drago con la sua lancia. Quindi il re e la popolazione si convertirono
alla fede cristiana. La storia influenzò profondamente l’arte figurativa posteriore
simboleggiando, fra l’altro, la lotta contro il male. In opere letterarie successive
come il “De situ terrae sanctae” di Teodoro Perigeta del 530 circa, si afferma che
a Lydda in Palestina , oggi Lod presso Tel Aviv in Israele, vi era una basilica costantiniana
sorta sulla tomba di san Giorgio e compagni. Nonostante, dunque, tutt’oggi gli studiosi
cerchino di stabilire chi veramente fosse San Giorgio, la sua storia ispirò profondamente
l’arte e la sua figura fu ed è tutt’oggi molto cara a tutto il mondo cristiano.