20.mo del Catechismo: il peccato originale, "nucleo" del male nel progetto d'amore
di Dio
Il peccato è radice di ogni male per l'uomo e la sua storia. Padre Dariusz Kowalczyk
lo afferma nella 23.ma puntata del ciclo dedicato alla riscoperta del Catechismo della
Chiesa cattolica, a 20 anni dalla pubblicazione. In questa puntata, il religioso gesuita
riflette sulle pagine del documento che affrontano il peccato originale, quando i
progenitori dell'umanità tentarono di sostituirsi a Dio, il quale non ha però abbandonato
l'uomo alla deriva originata da queol primo atto di superbia:
Dopo il racconto
sulla creazione con il suo ritornello “E Dio vide che era una cosa buona”, nel libro
della Genesi troviamo la storia della caduta dei nostri progenitori, cioè quella del
peccato originale. La storia che ci mostra il nucleo di ogni tentazione e di ogni
peccato.
Dio dà a disposizione dell’uomo tutti i frutti del paradiso con un
solo divieto: quello di non mangiare i frutti dell’albero della conoscenza del bene
e del male. “Non ne dovete mangiare – disse Dio ad Adamo – altrimenti morirete” (Gn
3,3). Questo albero “evoca simbolicamente il limite che l’uomo, in quanto creatura,
deve liberamente riconoscere e con fiducia rispettare” (CCC 396). La tentazione è
una falsa promessa che non esiste nessun limite, che l’uomo può diventare dio. “Non
morirete affatto – disse il Satana – anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste […]
diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male” (Gn 35).
Il Catechismo
ci insegna che Adamo e Eva hanno permesso di spegnere nei loro cuori la fiducia nel
Creatore per occupare il suo posto. L’uomo ha abusato di quella libertà che Dio gli
aveva donato (cfr. CCC 387, 397). Tutte le ideologie che hanno portato ai genocidi
come nazismo, marxismo-leninismo o maoismo scaturiscono dalla stessa radice, cioè
dalla pretesa di essere Dio e di decidere del bene e del male. Anche le moderne correnti
di pensiero che vogliono cambiare il creato riformulando p.es. la natura del matrimonio
e della famiglia, sono il frutto della tentazione diabolica di essere noi come Dio.
Dio
però non mente. Il peccato veramente porta la morte. L’uomo e la donna hanno paura
di Dio e si accusano a vicenda. Adamo ed Eva non diventano dei. Al contrario, si sentono
nudi. Noi sperimentiamo tale realtà del peccato nella nostra vita. Ma Dio non ci abbandona
in quella situazione. La storia della creazione e della salvezza continua.