Satellite protagonista nei nuovi scenari della comunicazione
“Il satellite in Italia: mercato, sviluppo e nuove tecnologie”: è il titolo di un
rapporto elaborato da Eutelsat - in collaborazione con l’Istituto di ricerca Ipsos.
Lo studio è stato presentato a Roma. Il servizio di Roberta Gisotti:
Tv satellitare
in crescita non solo in Italia ma in molti altri Paesi europei, come documenta Eutelsat
tra i maggiori operatori mondiali del settore, con 4500 canali Tv presenti in 150
Paesi. Oggi un terzo delle famiglie italiane, pari 8 milioni e 200 mila persone, è
dotata di satellite, nel segno di una domanda diversificata di contenuti televisivi,
che per il 44% sono fruiti in chiaro, gratuitamente. Un rilancio, a dire il vero,
che pochi attendevano dopo l’avvento del digitale terrestre e la moltiplicazione di
canali. Satellite, che supporta la Tv digitale nella copertura del territorio e resta
in gioco da protagonista, anche nell’offerta di connettività nei nuovi scenari tecnologici
di un mondo sempre più in comunicazione. Il commento di Renato Farina, amministratore
delegato di Eutelsat Italia:
R. - Negli ultimi anni, abbiamo lanciato diversi
satelliti e ne lanceremo altri sette entro due anni. Ma soprattutto, quello che Eutelsat
ha fatto è investire nelle nuove tecnologie, nelle nuove infrastrutture satellitari.
Con il lancio del satellite Ka – Sat, abbiamo aperto una nuova frontiera. Il Ka –
Sat ha 82 spot su tutta l’Europa, e questo permette di moltiplicare per 40 volte le
capacità trasmissive del satellite. Il satellite in qualche modo è una soluzione democratica,
che permette a tutti di poter usufruire delle stesse opportunità. I giovani hanno
una fruizione della televisione, o comunque dei contenuti video, in modo diverso.
Si spostano sempre più verso il pc, il tablet e quant’altro. Ecco, laddove è necessaria
connettività, è necessario dare a questi giovani, a questi ragazzi la possibilità
di connettersi.
D. - Il satellite si rivela sempre di grande aiuto e sostegno
nel testimoniare al mondo i grandi eventi...
R. - Mi ricordo che la prima trasmissione
mondiale è stata fatta nel 1969: la Messa di Papa Paolo VI a Taranto. Con l’elezione
dell’ultimo papa, Papa Francesco, in pochi giorni abbiamo avuto un incremento di 700
ore di trasmissione per questo evento storico che stava accadendo a Roma.
D.
- Questo studio spazia anche su altre realtà europee. Anche lì abbiamo una realtà
in crescita?
R. - Il satellite ha un ruolo fondamentale nei grandi eventi:
le Olimpiadi, il calcio... Ma ha anche un ruolo in quella che è la quotidianità, le
news. Vediamo che le dimensioni delle telecamere si stanno sempre più riducendo; anche
i costi si sono ridotti. Abbiamo replicato la stessa cosa sui satelliti. Da investimenti
importanti, come per i camioncini che trasmettono via satellite, abbiamo ridotto le
dimensioni per poter dare opportunità anche ai nuovi protagonisti, alle nuove realtà,
come le web–tv, i media, che vanno sempre più verso il web, dove – anche loro – hanno
bisogno di contenuti sempre più freschi, riducendo i costi e le dimensioni, dando
anche l’opportunità di una fruizione agile su tutto il territorio, perché sono piccole,
portabili in zainetti. Ad esempio, abbiamo messo un’antenna su una Smart, per dimostrare
la necessità delle piccole dimensioni che occorrono per poter fare una trasmissione.