Regina Coeli. Il Papa: la giovinezza bisogna metterla in gioco per grandi ideali
Fiducia piena, intima comunione, intesa profonda: con queste espressioni Papa Francesco
parla del rapporto di amicizia che possiamo avere con Gesù ascoltando la sua voce.
Usa l’immagine del pastore con le sue pecore, richiamandosi all’odierno Vangelo di
Giovanni. E ricorda la Giornata Mondiale delle vocazioni. Poi la preoccupazione di
Papa Francesco per la situazione in Venezuela, la preghiera per quanti sono stati
colpiti dal terremoto in Cina e il pensiero a don Niccolo’ Rusca proclamato ieri Beato.
Le parole del Papa nel servizio di Fausta Speranza:
“Gesù vuole
stabilire con i suoi amici una relazione che sia il riflesso di quella che Lui stesso
ha con il Padre: una relazione di reciproca appartenenza nella fiducia piena, nell’intima
comunione”.
Papa Francesco ricorda le parole di Gesù riportate nel vangelo
di Giovanni: “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono
… nessuno le strapperà dalla mia mano… nessuno può strapparle dalla mano del Padre
mio.” E afferma che “in questi quattro versetti c’è tutto il messaggio di Gesù:
“Lui
ci chiama a partecipare alla sua relazione con il Padre, e questa è la vita eterna.”
Si
sofferma sul mistero della voce:
“E’ bellissima questa parabola! Il mistero
della voce è suggestivo: fin dal grembo di nostra madre impariamo a riconoscere la
sua voce e quella del papà; dal tono di una voce percepiamo l’amore o il disprezzo,
l’affetto o la freddezza. La voce di Gesù è unica! Se impariamo a distinguerla, Egli
ci guida sulla via della vita, una via che oltrepassa anche l’abisso della morte.”
Papa
Francesco parla di “mistero profondo, non facile da comprendere”:
“… se
io mi sento attratto da Gesù, se la sua voce riscalda il mio cuore, è grazie a Dio
Padre, che ha messo dentro di me il desiderio dell’amore, della verità, della vita,
della bellezza… e Gesù è tutto questo in pienezza!”.
“Questo ci aiuta a
comprendere il mistero della vocazione, dice il Papa che però aggiunge: “a volte Gesù
ci chiama, ci invita a seguirlo, ma forse succede che non ci rendiamo conto che è
Lui”.
“Qualche volta avete sentito la voce del Signore che attraverso un
desiderio, un’inquietudine, vi invitava a seguirlo più da vicino? Avete avuto voglia
di essere apostoli di Gesù? Pensate questo voi? Siete d’accordo? Domanda a
Gesù che cosa vuole da te e sii coraggioso! Sii coraggiosa! Domandaglielo!La
giovinezza bisogna metterla in gioco per grandi ideali. Domanda a Gesù che cosa vuole
da te e sii coraggioso!”.
“Le vocazioni – dice Papa Francesco - nascono
nella preghiera e dalla preghiera; e solo nella preghiera possono perseverare e portare
frutto”. “Dietro e prima di ogni vocazione al sacerdozio o alla vita consacrata, c’è
sempre la preghiera forte e intensa di qualcuno: di una nonna, di un nonno, di una
madre, di un padre, di una comunità…”, ricorda il Papa:
“Mi piace sottolinearlo
oggi, che è la “Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni”. Preghiamo in particolare
per i nuovi Sacerdoti della Diocesi di Roma che ho avuto la gioia di ordinare stamani.
… c’erano 10 giovani che hanno detto “sì” a Gesù e sono stati ordinati preti
stamane…E’ bello questo!”
E il Papa di fronte al
coro della piazza con il suo nome chiede che il coro sia per Gesù!
“Grazie
tante per il saluto, ma salutate anche Gesù. Gridate “Gesù”, forte…”
Dunque
la preghiera “a Maria perché ci aiuti a conoscere sempre meglio la voce di Gesù e
a seguirla, per camminare nella via della vita!”.
Dopo il regina Coeli, il
pensiero agli avvenimenti in Venezuela:
“Li accompagno con viva preoccupazione,
con intensa preghiera e con la speranza che si cerchino e si trovino vie giuste e
pacifiche per superare il momento di grave difficoltà che il Paese sta attraversando.
Invito il caro popolo venezuelano, in modo particolare i responsabili istituzionali
e politici, a rigettare con fermezza qualsiasi tipo di violenza e a stabilire un dialogo
basato sulla verità, nel mutuo riconoscimento, nella ricerca del bene comune e nell’amore
per la Nazione".
Dunque l’appello:
“Chiedo ai credenti di pregare
e di lavorare per la riconciliazione e la pace. Uniamoci in una preghiera piena di
speranza per il Venezuela, mettendola nelle mani di Nostra Signora di Coromoto".
E
un pensiero a quanti sono stati colpiti dal terremoto che ha interessato un’area del
sud-ovest della Cina Continentale:
“Preghiamo per le vittime e per quanti
sono nella sofferenza a causa del violento sisma".
Poi il Papa ricorda
la beatificazione a Sondrio di Don Nicolò Rusca, sacerdote valtellinese vissuto tra
i secoli sedicesimo e diciassettesimo.
“Fu a lungo parroco esemplare a Sondrio
e venne ucciso nelle lotte politico-religiose che travagliarono l’Europa in quell’epoca.
Lodiamo il Signore per la sua testimonianza!”.
L’affettuoso saluto per
tutti i pellegrini, venuti da diversi Paesi: le famiglie, i tanti gruppi parrocchiali,
le associazioni, i cresimandi, le scuole. In particolare i numerosi ragazzi della
diocesi di Venezia. E qui il Papa torna a rivolgersi con intensità spontaneamente
proprio ai giovani:
“Ma ricordate voi, ragazzi e ragazze, la vita bisogna
metterla in gioco per i grandi ideali!”.
Poi il saluto ai catechisti della
diocesi di Gubbio guidati dal loro Vescovo; la comunità del Seminario di Lecce con
i ministranti della diocesi; la rappresentanza dei Lions Club d’Italia. E ancora il
ricordo alla Giornata delle vocazioni:
“In questa Giornata mondiale di preghiera
per le vocazioni, nata cinquant’anni fa da una felice intuizione di Papa Paolo VI,
invito tutti ad una speciale preghiera affinché il Signore mandi numerosi operai nella
sua messe. Sant’Annibale Maria Di Francia, apostolo della preghiera per le vocazioni,
ci ricorda questo importante impegno. A tutti auguro una buona domenica!”.